FESTA GIOVANI, INSULTI A VESCOVO PAGLIA DA GRUPPO VENETO "IN PASTO A UN CINGHIALE AFFAMATO". DI GIROLAMO CONDANNA L'EPISODIO - Tuttoggi.info

FESTA GIOVANI, INSULTI A VESCOVO PAGLIA DA GRUPPO VENETO “IN PASTO A UN CINGHIALE AFFAMATO”. DI GIROLAMO CONDANNA L'EPISODIO

Redazione

FESTA GIOVANI, INSULTI A VESCOVO PAGLIA DA GRUPPO VENETO “IN PASTO A UN CINGHIALE AFFAMATO”. DI GIROLAMO CONDANNA L'EPISODIO

Lun, 09/05/2011 - 14:30

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Luca Biribanti

Altra tegola per la maggioranza e nuovo motivo di conflitto tra giunta e dissidenti dell'ex Margherita. Questa volta lo scontro verte sulla gestione degli eventi culturali nella città e in particolar modo sullo sconcertante episodio di sabato sera, in occasione della “Festa dei giovani”, ideata dall'Arciragazzi e sostenuta da Comune e Regione. Sul palco si è presentato un gruppo del Veneto “Osteria Popolare Berica” (presente anche su iTunes) che ha lanciato una serie di insulti al vescovo della diocesi Terni-Narni-Amelia, Vincenzo Paglia: “Sappiamo che a Terni avete un grande problema, monsignor Paglia. Ma noi abbiamo la soluzione per i monsignori: affamate un cinghiale e scagliateglielo contro”. Fin troppo evidente l'allusione al libro del peruviano Manuel Scorza, “Rulli di tamburi per Rancas”, in cui si fa riferimento alla pratica di affamare cinghiali per togliere di mezzo chi non si gradisce. L'anticlericalismo del gruppo è evidente anche nel titolo del loro ultimo album “Il ritorno dei Lanzichenecchi” con tanto di copertina blasfema raffigurante una statua sfregiata di Sant'Ignazio di Loyola (nella foto).

'I DISSIDENTI' – L'episodio ha generato grande sdegno costringendo i consiglieri del Pd Anna Bartolini, Alessandro Chiappalupi, Riccardo Giubilei, Valdimiro Orsini, Michele Pennoni, Gianfranco Teofrasti e Sergio Trivelli a chiederne conto al sindaco dimissionario, Leopoldo Di Girolamo. “L’equilibrio e la capacità di governo della città passano anche attraverso la scelta di manifestazioni culturali di buon gusto, in grado di includere e far crescere una Comunità. Il messaggio di odio e rancore che viene dalla serata di ieri (sabato, n.d.r.) all’Anfiteatro Fausto, organizzata da Arci ragazzi, dalla cooperativa Edit che, in linea con la “politica dei figli di”, gestisce da anni il centro di Palmetta, non fa onore alla nostra città, tanto meno al Comune ed all’assessorato alla Cultura che ancora una volta scivola nella deriva ideologica”. “Mentre l’Arci, insieme alla Caritas, si fanno carico proprio in questi giorni dell’accoglienza dei profughi libici, questi ragazzotti della Edit si permettono il lusso di chiamare gruppi musicali che dal palco dell’Anfiteatro Fausto sparano ad alzo zero e giocano a fare i rivoluzionari, forti dei rapporti politici che garantiscono loro la possibilità di fare cose semplicemente impossibili per tutte le altre associazioni culturali della città. Al di là del cattivo gusto e delle offese gratuite rivolte a monsignor Paglia, un punto di riferimento per l’intera comunità ternana, torna l’incapacità di uscire dalle logiche di parte, da vecchie visioni di contrapposizioni che non giovano a nessuno”. “Non è più tollerabile l’incapacità manifesta di gestire e governare i processi culturali a Terni, un modo assurdo di porsi nei riguardi della collettività e delle diverse sensibilità che hanno permesso alla nostra Comunità di crescere ed includere. E’ proprio ora di fermarsi a riflettere sui soggetti con cui il Comune di Terni collabora, troppo spesso scelti sulla base di assonanze ideologiche prima ancora che di capacità conclamate. Non sappiamo bene se i 70 spettatori dell’Anfiteatro Fausto abbiamo gradito, certamente tanti ternani, stamattina si sono svegliati cogliendo ancora una volta l’inadeguatezza di chi è preposto alle scelte di qualità per una politica culturale degna del suo nome. Confidiamo sull’equilibrio del Sindaco Di Girolamo perché prenda le distanze da questo ennesimo brutto episodio, non per difendere la figura del vescovo Paglia, che non ha certamente bisogno di avvocati difensori, ma per ribadire ancora una volta l’equilibrio di un programma di governo e di una maggioranza che non sia costretta a scusarsi, ma che lanci le sue idee di qualità e di crescita dell’intera Comunità”. Fin qui la nota che, stando ai più, ha offerto una occasione per rimarcare le 'distanze' interne al Pd.
DI GIROLAMO – Non si è certo fatat attendere la presa di posizione del sindaco, intervenuto stamani sulla vicenda: “In merito alle dichiarazioni improvvisate di alcuni artisti nel corso del concerto che si è tenuto sabato sera all’Anfiteatro, ribadiamo che nulla hanno a che vedere con questa Amministrazione Comunale che ha sempre mantenuto un ottimo rapporto con il Vescovo Paglia e che lo considera una reale risorsa spirituale, culturale e sociale per questa città”, dicono in una nota congiunta Di Girolamo e l’assessore alla cultura Simone Guerra. “L’Amministrazione Comunale di Terni prende le distanze e condanna le parole prive di ogni fondamento espresse sul palco dell’Anfiteatro. Si tratta dichiarazioni non prevedibili, estemporanee, che arrivano da persone che non conoscono la realtà ternana. In questi anni il Vescovo Paglia, a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà, è stata una voce importante che ha invitato alla riflessione su questioni fondamentali per Terni, come quelle della sua identità, del lavoro, dell’accoglienza, della solidarietà. Con il Vescovo abbiamo condiviso battaglie essenziali per Terni, come quelle della crisi di aziende strategiche, per la difesa delle produzioni siderurgiche e chimiche. Una figura di riferimento per tutta la comunità ternana, una persona che si è spesa con capacità, autorevolezza, generosità, a difesa di Terni, dei suoi valori, delle sue aspettative, delle sue fonti di sostentamento. La figura di mons. Paglia in questi anni è stata di aiuto, stimolo, di crescita culturale e spirituale. Recentemente con la Curia abbiamo condiviso la straordinaria esperienza del pellegrinaggio a Roma dell’anniversario della visita di Giovanni Paolo II, abbiamo dato il nostro contributo al Fondo di solidarietà dei vescovi umbri. Orgogliosi di condividere queste esperienze con la Curia e il suo pastore”. Il sindaco e l’assessore invitano “a non ridurre un’esperienza rilevante come il Festival dei Giovani, a questo increscioso episodio. Poche parole prive di ogni fondamento, che nulla hanno a che fare con il Festival, non possono offuscare una manifestazione che è sicuramente riuscita. Con un impiego di risorse limitato siamo riusciti ad attrarre fondi ministeriali, realizzando un evento che per tre giorni ha coinvolto centinaia di giovani, dei quali almeno cento provenienti da fuori città. Oltre agli ospiti, duecentocinquanta sono stati gli studenti che hanno partecipato ai work shop, in un contesto di equilibrio e di riflessione non pregiudiziale sui temi dell’ambiente, dell’energia, del lavoro, del volontariato, della legalità, della qualità di vita. Il dibattito è stato sempre aperto ad ogni posizione, non orientato, animato da giovani con opinioni ed esperienze diverse. Rilevante il coinvolgimento del tessuto associazionistico ternano, che ha visto nel solo comitato organizzatore l’adesione di 25 associazioni cittadine. Siamo sicuri che il brutto episodio di quest’anno costituisca un momento di riflessione e di maturazione che sicuramente contribuirà a far crescere la manifestazione stessa”.

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