Festa di Santa Rita, in migliaia a Cascia. Il telegramma a Papa Leone XIV - Tuttoggi.info

Festa di Santa Rita, in migliaia a Cascia. Il telegramma a Papa Leone XIV

Sara Fratepietro

Festa di Santa Rita, in migliaia a Cascia. Il telegramma a Papa Leone XIV

Cascia in festa, il monito del cardinale Reina sulla violenza contro le donne e l'appello per la pace. Rinnovato l'invito in città a Papa Leone XIV
Gio, 22/05/2025 - 17:55

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Migliaia di persone si sono ritrovate questa mattina a Cascia in occasione della festa della patrona Santa Rita, nel 125esimo anniversario della canonizzazione della santa degli impossibili.

A presiedere il solenne Pontificale è stato il Cardinale Baldassare Reina, recentemente nominato da Papa Leone XIV come nuovo gran cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II. La sua presenza a Cascia, nella sua prima celebrazione pubblica in questo ruolo, ha rappresentato un segno forte di attenzione e vicinanza da parte della Chiesa universale. Proprio il cardinale Prevost – oggi nuovo Pontefice – aveva presieduto il pontificale a Cascia un anno fa.

E prima della celebrazione, Mons. Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, e Padre Angel Moral Anton, Priore Generale degli Agostiniani, hanno inviato un telegramma al Santo Padre, rinnovando l’invito a tornare in visita a Cascia e affidando il Suo ministero all’intercessione di Santa Rita.

Festa di Santa Rita, il telegramma a Papa Leone XIV

Questo il testo del telegramma a Sua Santità Leone XIV:

CITTÀ DEL VATICANO

CONVENUTI AT CASCIA PER ANNUALE FESTIVITÀ CON CARDINALE VICARIO ROMA ET
PEREGRINI ET DEVOTI RICORDIAMO GRATI VOSTRA PRESENZA ANNO SCORSO STOP
AFFIDIAMO AT INTERCESSIONE SANTA RITA UNIVERSALE MINISTERO VOSTRA
SANTITÀ STOP ASSICURIAMO DEVOTA PREGHIERA ET FILIALE ACCOGLIENZA VOSTRO
MAGISTERO STOP ATTENDIAMO FIDUCIOSI VOSTRA VENUTA TRA NOI

RENATO BOCCARDO, ARCIVESCOVO
ANGEL MORAL ANTON, PRIORE GENERALE OSA

L’appello per la pace di suor Maria Grazia Cossu

“In un mondo lacerato dai conflitti, Santa Rita ci ricorda che la pace è una scelta quotidiana, fatta di perdono, ascolto e riconciliazione. La sua santità nasce da gesti concreti e profondamente umani: fu figlia, sposa, madre e monaca, sempre capace di restare in relazione con gli altri anche nel dolore. Oggi, mentre si conclude la Festa a lei dedicata, sentiamo il bisogno di rilanciare un appello accorato alla pace, soprattutto per l’Ucraina e la Terra Santa, dove regnano sofferenza e ingiustizia. Per Rita, la pace era responsabilità, un cammino costruito con misericordia, comprensione dell’altro e coraggio. È questa la strada che dobbiamo tornare a percorrere: la cura dell’altro, il dialogo, la compassione che ci rende umani. Ogni vita è unica e sacra. Solo così potremo disarmare davvero i nostri cuori e quelli del mondo. Raccogliendo l’invito di Papa Leone XIV, che mercoledì ha chiesto ai fedeli di pregare il Rosario per la pace, la nostra comunità si unisce alla sua voce: preghiamo per la fine della violenza nella Striscia di Gaza, per l’ingresso di aiuti umanitari e perché prevalga il bene sul male”. È con emozione e gioia che Suor Maria Grazia Cossu, Badessa del Monastero Santa Rita da Cascia, commenta la conclusione dei festeggiamenti in onore della santa degli impossibili.

Anche quest’anno, Cascia ha accolto migliaia di pellegrini da tutto il mondo, trasformandosi in un luogo di preghiera e incontro. Le strutture ricettive hanno registrato il tutto esaurito, segno del profondo legame che unisce i fedeli a Santa Rita.

Il solenne pontificale del Cardinale Reina per la festa di Santa Rita

Vincere il male con il bene. Con un bene più grande. Il male si supera con il doppio di amore, perché male + male è solo male al quadrato” è stato il cuore dell’omelia del Cardinale Baldassare Reina, che ha presieduto il Pontificale del 22 maggio a Cascia per la Festa di Santa Rita.

Un messaggio che affonda le sue radici nella seconda lettura, nella lettera di San Paolo: “Non faccio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Il male è un mistero – ha detto il Cardinale – ma il Vangelo ci chiede una risposta coraggiosa: non la vendetta, ma un di più d’amore. Santa Rita non si è lasciata sopraffare dal dolore: ha perdonato e trasformato la ferita in speranza”. Con parole forti, il Cardinale Reina ha poi denunciato la normalizzazione della violenza, in particolare quella contro le donne: Non ci indigniamo più. Non riusciamo nemmeno a dire: ‘Non è giusto, non si fa’. La vita umana non si tocca, mai. I femminicidi sono la ferita di una società che ha smarrito la sua umanità.”

Infine, un forte appello alla pace, alla luce dei messaggi di Papa Francesco e di Papa Leone: “Viviamo una terza guerra mondiale. Ma la pace non è solo assenza di guerra: è rispetto, dialogo, perdono. Santa Rita, donna di pace, ci invita a immaginare strade nuove. Qualche giorno fa, Papa Leone ha detto con chiarezza: “Dobbiamo disarmare il linguaggio”. E oggi, più che mai, sentiamo queste parole come un appello urgente. Abbiamo bisogno di disarmare il linguaggio, i sentimenti, il cuore. Abbiamo bisogno di costruire relazioni che siano autenticamente umane, prima ancora che cristiane. In un mondo ferito e spesso confuso, serve il coraggio di ricominciare dalle relazioni, dalla gentilezza, dalla cura. Il mondo ha bisogno di un altro profumo: non quello artificiale, ma il profumo della santità, della fraternità, della gentilezza, dell’accoglienza, del sentirsi famiglia. Cascia, può essere quel centro da cui questo profumo si irradia. Chiediamo a Santa Rita che la sua intercessione faccia arrivare questo profumo fino ai confini della terra”.

Il messaggio di Papa Leone XIV alla comunità agostiana e a Cascia

Grande commozione anche per il messaggio di auguri inviato da Papa Leone XIV alla comunità agostiniana e alla città di Cascia, segno visibile della profonda vicinanza del Pontefice a questo luogo a lui caro. A portare personalmente il saluto del Santo Padre è stato Padre Alejandro Moral, Priore Generale degli Agostiniani, che proprio ieri ha celebrato la Messa nella Basilica di Santa Rita e ha preso parte all’arrivo della Fiaccola della Pace. Come ricordato dal Sindaco di Cascia, Mario De Carolis, per ben dodici anni l’allora Priore Generale Agostiniani Robert Prevost – oggi Papa Leone XIV – ha acceso la Fiaccola della Pace sul sagrato della Basilica, alla vigilia della Festa, lasciando un’impronta indelebile nella memoria della comunità. Solo un anno fa, proprio qui a Cascia, celebrava l’omelia del Pontificale del 22 maggio. A lui va la nostra più sincera gratitudine e un affetto profondo, per il legame autentico che continua a coltivare con la nostra comunità e con Santa Rita, simbolo universale di speranza, riconciliazione e pace.

Le celebrazioni per la festa di Santa Rita in streaming

Gli eventi più partecipati della festa di Santa Rita sono stati il Solenne Pontificale, la Supplica e la Benedizione delle Rose, che possono essere rivisti in diretta streaming sui canali Facebook, Instagram e YouTube del Monastero.

Tra i presenti alle celebrazioni sia del 21 che del 22 maggio a Cascia anche la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. “Rendere omaggio a Santa Rita – ha dichiarato la governatrice – è un impegno concreto a vivere i suoi insegnamenti. La sua vita è un richiamo forte alla pace, alla riconciliazione e alla forza della preghiera, valori che oggi sono più che mai necessari. Il suo messaggio è attuale e universale e Santa Rita ci invita a essere costruttori di pace nel quotidiano. È questo il messaggio che l’Umbria vuole portare con sé ogni giorno dell’anno”.

Attraverso il sito internet della Fondazione Santa Rita da Cascia etc ed i canali social è anche possibile sostenere la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi del monastero, denominata “Un gesto di fede, un dono di grazia” a sostegno del progetto “Dopodinoi”. Si tratta di un innovativo modello di cohousing con tecnologie assistive per 12 giovani adulti con disturbi dello spettro autistico. Sarà uno dei primi casi in Italia, una “casa del futuro” per cui si prevedono spazi e arredi interni integrati con la domotica. Un’iniziativa concreta per dare risposta alla più grande preoccupazione delle famiglie: il futuro dei propri figli “dopo di noi”.

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