Un autotrasportatore di 45 anni è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Città di Castello. Le accuse sono di ricettazione, riciclaggio e falso.
I fatti – Alle prime luci dell’alba di ieri, una pattuglia dell’aliquota radiomobile, transitando lungo la E/45 in direzione nord, ha notato una betoniera con a bordo il solo conducente. I militari si sono insospettiti poichè si sono ricordati di una “nota di ricerche” diramata circa un mese prima, e relativa al furto di un veicolo molto simile per modello e colore, avvenuto il 16 febbraio, a Spoleto, a danno di una ditta edile. I Carabinieri hanno così deciso di fermare il mezzo per procedere ad un controllo. L’autista, un autotrasportatore 45enne residente in provincia di Roma, ha tranquillamente esibito sia il libretto di circolazione che il tagliando assicurativo. Anche le verifiche sulle targhe apposte sono state negative. La betoniera infatti, così come indicato sui documenti di circolazione, era intestata ad una ditta della provincia di Latina. Nonostante tutto sembrasse in perfetta regola, i Carabinieri hanno comunque deciso di approfondire i controlli in quanto la descrizione del veicolo rubato a Spoleto era fin troppo simile al mezzo oggetto del controllo.
Presso gli uffici dell’Arma sono emerse alcune discrepanze tra i dati registrati alla Motorizzazione Civile e le caratteristiche del veicolo. E’ stata inoltre contattata la società di Latina che risultava intestataria del veicolo. Ebbene la loro betoniera era regolarmente parcheggiata nel deposito pontino. I Carabinieri hanno così avuto la conferma che il veicolo fermato era quello rubato a Spoleto e che le targhe ed i documenti di circolazione altro non erano che dei falsi, tra l’altro molto ben realizzati. In sostanza quindi il veicolo originale era stato abilmente clonato.
Alla luce degli elementi raccolti, tra i quali anche il riconoscimento del legittimo proprietario della betoniera rubata, il conducente 45enne è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione, riciclaggio e falso, ed è stato tradotto presso il carcere di Perugia Capanne a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il mezzo pesante, del valore di quasi 100.000 euro, sarà quanto prima restituito all’avente diritto.
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