Fantasmi a Spoleto, ancora attività paranormale nell'ex-hotel sul Monteluco - Tuttoggi.info

Fantasmi a Spoleto, ancora attività paranormale nell’ex-hotel sul Monteluco

Carlo Vantaggioli

Fantasmi a Spoleto, ancora attività paranormale nell’ex-hotel sul Monteluco

Nuova iniziativa della IPI, cercando di replicare i risultati della ricerca di marzo|23 partecipanti da tutta Italia nell'area dell'ex-Hotel del Matto
Mar, 05/05/2015 - 13:45

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Ancora una volta Monteluco di Spoleto è luogo privilegiato per la ricerca di attività paranormali. Ne avevamo parlato ampiamente nel mese di marzo, quando alla Redazione di Tuttoggi.info arrivò per la prima volta la segnalazione di un gruppo di gosthbusters del Lazio, la I.P.I Italian Paranormal Investigation guidata da Gianluca Atzori. In quella occasione il gruppo di ricercatori operò nell’area dell’ex-Hotel del Matto poi Ipost Hotel, oggi completamente abbandonato ed in condizioni strutturali appena decenti, grazie anche all’opera meritoria del gruppo spoletino di Softair, Brigata Dark Angels, che con il benestare dell’attuale proprietario, tiene il sito in ordine e sotto controllo per evitare ulteriori atti di vandalismo alle strutture e sopratutto per scongiurare possibili incidenti a qualche avventato visitatore.

Il Paranormal Tour – E’ così dunque che il gruppo dell’IPI ha organizzato lo scorso sabato 2 maggio un incontro con i cultori del genere per un Paranormal Tour proprio nel sito già indagato e in cui, come i lettori ricorderanno, si erano verificati interessanti fenomeni di attività paranormale. Come accade anche in altri luoghi d’Italia, un incontro di questo genere inizia sempre con una cena, durante la quale si discute di cosa si va cercare, le motivazioni e magari scambiandosi anche esperienze reciproche per un confronto sulle modalità delle manifestazioni paranormali.
A Monteluco tutto è iniziato alle 22, dopo la consueta cena, con l’ingresso nell’area dell’Hotel abbandonato, sotto la scorta dei ragazzi della Brigata D.A. Certamente il primo approccio, sopratutto se non si è pratici del posto, è legato all’assenza di luce e punti di riferimento. Il buio della serata del 2 maggio, appena attenuato dal bagliore lunare ha conferito al contesto una certa aura di mistero, come una sorta di grande scenografia entro cui muovere gli attori. Peraltro tutti i partecipanti dovevano munirsi di una torcia per aiutarsi nei movimenti, ma anche perchè durante gli esperimenti di ricerca il buio è necessario e non ci possono essere altre fonti di luce di ampio raggio.
C’è stato un primo briefing operativo in cui Gianluca Atzori ha introdotto e contestualizzato la serata ricordando gli eventi clou verificati nelle ricerche svolte in precedenza (il programma completo è nella Photogallery) e che riguardano fondamentalmente un tale Ing. Placidi ( personaggio realmente esistito e amante del luogo) sepolto in piccolo cimitero a 100 mt dall”hotel e una donna morta misteriosamente di notte durante il soggiorno nella struttura e il cui corpo fu tenuto nascosto in una delle dependance in attesa di essere trasportato via la mattina presto per non far spaventare i clienti.
In questi casi spesso leggenda e fatti reali si mescolano senza soluzione di continuità creando racconti anche incongruenti ma comunque dotati di sufficiente fascino per stimolare una ricerca di attività paranormale.
E’ comunque un dato di fatto che la strumentazione di cui si è dotato il gruppo IPI, ha rilevato nella prima indagine una serie di fenomeni, come l’assorbimento anomalo di energia, o l’individuazione di sagome di forma umana attraverso particolari telecamere, o la rilevazioni di suoni che attraverso una più attenta decrittazione sono vere e proprie frasi in risposta a domande fatte dai membri del gruppo tipo “Sei qui con noi? Manifestati”, oppure, “Vuoi essere lasciato/a in pace? Vuoi che ti vengano fatte domande da un uomo o da una donna?”, ed ancora, “Sei arrabbiato/a, vuoi fare del male? “.
Sulla scorta di questo tipo di semplici richieste e ripercorrendo i punti precisi in cui si erano verificati dei fenomeni indicativi nella prima ricognizione, il gruppo dei partecipanti al Paranormal  Tour ha ripercorso in circa 3 ore quella che è stata, a tutti gli effetti, una seconda indagine condotta sotto la guida e con le spiegazioni e chiarimenti dei ragazzi dell’IPI.
La Monteluco spirituale – Per un paradosso, chi scrive, è nato e vissuto a Monteluco per tutti i suoi primi 7 anni di vita e ovviamente ha imparato a conoscere proprio per questo, anche nel prosieguo degli anni, non solo tutte le leggende del luogo ma anche tutti i siti cosidetti “strani” e misteriosi, Hotel del Matto incluso.
Partecipare come cronista quindi ad un evento come questo è stato un po’ come tornare sul luogo del delitto, tanto più che, per chi conosce bene Monteluco, parlare di luogo “dal grande magnetismo“ è quasi un eufemismo. Per i più ricordiamo che in questo sito dal 500 D.C. in poi si concentrò il più alto numero di mistici ed anacoreti (gli uomini di Dio) orientali che la penisola italica ebbe in quel periodo, in un flusso costante di pellegrinaggi, anche nei secoli successivi, tanto da farne luogo di attenzione e soggiorno anche per il più conosciuto San Francesco che proprio qui volle ricreare personalmente una comunità sulla scorta di quella ben più famosa di Assisi.
Senza scrivere un trattato di storia, riflettiamo sul fatto che se un luogo per qualche ragione diventa così attrattivo nel corso dei secoli per coloro che hanno nella loro incarnazione umana il gene della trasfigurazione spirituale, allora qualche motivo “magnetico” deve esserci. E’ con questo approccio che abbiamo seguito il Paranormal Tour del gruppo IPI di Gianluca Atzori, pensando che ogni luogo di Monteluco e non solo l’ex-Hotel del Matto, siano luoghi “abitati” da una spiritualità intensa che ancora oggi lascia le sue traccie, paranormali o meno che le si voglia considerare. Di fatto per noi è assolutamente normale che un luogo del genere sia popolato di spiritualità.
Le prove – E a riprova del fatto che i fenomeni individuati dall’IPI non erano isolati o frutto di suggestione o di concause esterne, nella serata del 2 maggio alcuni piccoli segnali di verifica si sono replicati. Come l’abbassamento di una luce laser a reticolo su richiesta di chi conduceva l’indagine, “Se ci sei fatti riconoscere, abbassa la luce”, oppure l’esaurimento improvviso delle batterie di alcuni strumenti, un assorbimento di energia inspiegabile e tuttavia molto comune in presenza di fenomeni paranormali o anche cosidette “presenze”.
Ancora più evidente invece un esperimento condotto alla ricerca della famosa entità femminile riconducibile alla donna morta in condizioni misteriose. Con l’aiuto di un registratore a bassa frequenza e con uno strumento (SpiritBox) che lavora su cosidette frequenze bianche, sono state poste alcune domande in un luogo preciso del complesso (la stanza rossa) chiedendo come verifica della presenza l’abbassamento o l’innalzamento del volume dello strumento. Fenomeno che si è puntualmente registrato.
Non ci interessa a questo punto una diesamina di come e perchè ciò accade e se il fenomeno è verificabile o meno. Ci limitiamo a riportare ciò che abbiamo visto e sentito avendo fatto una premessa di metodo necessaria per chiarire anche l’approccio di chi osserva e poi racconta.
In generale, per come poi ci ha confermato anche Gianluca Atzori, le manifestazioni della serata del 2 maggio sono state meno evidenti e forse anche a causa della presenza di 23 persone (provenienti da Messina, Siena e Latina) non tutte magari sulla stessa lunghezza d’onda, o magari anche (azzardiamo) per la presenza/interferenza della Luna, che per qualche antica leggenda è causa di trasformazione negativa (vedi i licantropi) ma per alcune dottrine spirituali rappresenta la polarità femminile che per luce riflessa del sole, tutto rischiara e governa (le maree), anche nel momento più buio dell’esistenza, ovvero la notte. E Monteluco era davvero molto bella rischiarata dalla luce della Luna, anche all’ex-Hotel del Matto.

Riproduzione riservata

Foto: Tuttoggi.info

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