All’idea che un gruppo di persone abbia affrontato tre giorni di test per scoprire l’esistenza o meno di un fantasma al semaforo di Sant’Arcangelo i più hanno sorriso sulle rive del Trasimeno. Qualcuno ha anche ammesso che “sarebbe stato meglio che l’avessero trovato il fantasma, magari avrebbe attirato turisti curiosi”, e invece niente. Al semaforo di Sant’Arcangelo l’unica certezza che resta è la frana non ancora rimossa.
A dire il vero il gruppo di volenterosi gosthbusters che si è recato in tre diversi momenti sul posto effettuando fotografie e riprese e rilevamenti con le proprie strumentazioni ha comunque affermato che “sul luogo oggetto di indagine siano presenti energie in grado di alterare il campo elettromagnetico entro un’area circoscritta (tra la SR599 e il molo vecchio di Sant’Arcangelo) come farebbero pensare i fenomeni di tipo aeriforme o tubolare (nebbia, sfere, cilindri) catturati dalla nostra strumentazione fotografica”.
“La commissione”, come si autodefinisce il gruppo, ha pubblicato tutto il lavoro nel proprio sito spiegando: “Non ci sentiamo di affermare che la foto pubblicata con l’articolo del 4 Marzo ritragga un’apparizione spettrale, anzi la nostra indagine è più orientata nella direzione opposta (manipolazione digitale della fotografia)”.
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