Il prossimo 18 marzo il tribunale di Ancona esaminerà lo stato passivo della Indelfab, all’interno della sua istanza di fallimento. Il giudice ha già stabilito che trenta giorni prima della data fissata, i creditori o chi dovesse vantare diritti reali o mobiliari, sarà tenuto a presentare un’istanza.
Fallimento Indelfab, lo stato passivo
Quindi l’appello del rappresentante Fiom della Rsu, Luciano Recchioni, a tutti i lavoratori affinché “si procurino la documentazione come riportata nella lettera arrivata in questi giorni da parte del Tribunale di Ancona. Le sedi della Cgil sono a disposizione per chi avesse problemi di reperimento del materiale. Faccio presente che tutti i lavoratori che hanno ricevuto la lettera e magari in questi anni si sono licenziati, che hanno sospeso la cassaintegrazione e lavorato con altri datori di lavoro, possono fare richiesta“.
Accesso alla legge Pinto
Recchioni spiega anche che si sta valutando la possibilità di “accedere alla legge PINTO del 24 marzo 2001, per richiedere una equa riparazione del danno, patrimoniale o non, subito per l’irragionevole durata del processo che in questo caso è riferito alla A. MERLONI“.