Si è conclusa pochi minuti dopo le 20, con l'arrivo del 118, la clamorosa protesta dello spoletino Enzo Paciotti. I sanitari giunti sul posto hanno visitato l'uomo che, nonostante le 4 ore di sciopero della fame e della sete, sembrava non aver riportato conseguenze evidenti. Ciò nonostante, gli operatori del pronto intervento hanno invitato bonariamente l'uomo a sottoporsi in ospedale a maggiori e più approfonditi controlli. Lo “scioperante” ha prima rifiutato la proposta dei sanitari, sostenendo di voler proseguire ad oltranza la protesta, per poi abbandonare definitivamente il suo proposito, cedendo alla pressione di una persona, presumibilmente un familiare.
(Aggiornamento 11.40)
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Non si può dire che la sua protesta non sia clamorosa. Tutto da dimostrare, invece, che abbia un qualche fondamento di ragione. Ha cominciato lo sciopero della fame lo spoletino Enzo Paciotti, 62 anni, pensionato. E lo ha fatto alla sua maniera: incatenandosi ad un palo della luce lungo la trafficatissima Via Marconi tenendo al collo, come gli strilloni dei quotidiani, un cartello con su scritto a caratteri cubitali “Sciopero della fame”. Tanto per richiamare il più possibile l'attenzione dei passanti e automobilisti. L'uomo si è piazzato nei pressi di una agenzia immobiliare alla quale aveva affidato l'incarico di vendergli un proprio terreno edificabile. Ma che, nonostante fosse stato trovato il compratore, il pensionato alla fine ha deciso di non cedere più. Di pagare quanto spettava all'agenzia però non ne vuol proprio sapere. Nonostante il Tribunale di Spoleto lo abbia già condannato, lo scorso 26 maggio, a risarcire 6mila euro di danni oltre agli interessi legali e ad ulteriori 500 euro per le spese legali della controparte. Ai giornalisti l'uomo ha consegnato una lettera con cui intende richiamare l'attenzione delle forze dell'ordine e dei magistrati sul suo 'caso'. Sul posto, nel giro di pochi minuti, è arrivata una gazzella dei carabinieri di Spoleto insieme ad altri due militari motociclisti. Inutile ogni tentativo di far desistere l'uomo. Poco fa i militari hanno richiesto l'intervento del 118.
Sara Cipriani
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