Via libera dalla giunta comunale di Città di Castello alla demolizione dell’ex scuola “Garibaldi”. Con la delibera n. 98 del 4 giugno 2025, è stato infatti approvato il progetto esecutivo per l’abbattimento, con un investimento complessivo di 315.000 euro.
L’intervento, previsto nel Documento Unico di Programmazione (Dup) 2025/2027 e nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2025/2027, punta di fatto a riqualificare una zona centrale della città e a restituire decoro ad un’area ormai in stato di forte degrado da decenni. Il fabbricato, dismesso da tempo, è da anni inutilizzato e non più agibile e, “il progetto – come si legge testuale nella delibera – prevede la completa demolizione dell’edificio e la successiva sistemazione dell’area, con l’obiettivo di creare nuovi spazi di sosta pubblici a servizio della città”. Dovrebbero essere addirittura 80 gli stalli in più.
Nell’atto, però, non si fa il minimo accenno a Piazza Burri, il cui accordo di programma firmato nel 2018 tra Comune e Fondazione Albizzini, avrebbe dovuto prevedere – proprio al posto della scuola demolita – una struttura nera di 16mila metri cubi adibita a “centro internazionale per la promozione di grandi progetti e talenti”.
Il costo dell’intervento di demolizione e di realizzazione di nuovi parcheggi (dei quali si sa ben poco sulla loro “natura”) – finanziato con un mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti – comprende lavori per circa 263.000 euro, con 51.000 euro di somme messe a disposizione dell’amministrazione. Il piano operativo è già stato validato, anche se si attende ancora l’autorizzazione paesaggistica, necessaria prima della gara d’appalto. Una volta ottenuta, il progetto potrà subire eventuali aggiornamenti tecnici prima dell’avvio della procedura di affidamento.
L’approvazione del progetto e lo stanziamento delle risorse rappresentano comunque un passo concreto verso il recupero di una delle principali porte di accesso al centro cittadino, segnando l’inizio di un percorso di rigenerazione urbana atteso da anni. Resta il fatto che, anche con questa piccola “svolta”, il progetto Piazza Burri rimane ancora avvolto in un rumorosissimo silenzio…