Annunci plateali durante la campagna elettorale poi palesemente sopiti dopo la vittoria. Le promesse mai mantenute delle amministrazioni di sinistra e il solito scaricabarile si ripercuotono anche sul futuro di una struttura importante come il vecchio ospedale tifernate, da 16 anni in attesa di conoscere il suo destino. Porteremo la questione in Prima commissione, occorre sederci con urgenza attorno ad un tavolo e sviluppare un progetto serio da presentare alla Regione
Ad annunciarlo sono stati il capogruppo della Lega Nord Riccardo Augusto Marchetti e il consigliere Valerio Mancini che aggiungono:
Nonostante l’ex nosocomio sia di proprietà della Regione vive in un ambiente di degrado, completamente fatiscente, in attesa che gli amministratori comunali e regionali si ricordino della sua esistenza. Durante la campagna elettorale sembrava che la questione avesse trovato un epilogo con un accordo sulla Casa della Salute, ma come era prevedibile nulla si vede all’orizzonte. Altre realtà come Foligno e Gubbio hanno elaborato progetti e piani di recupero che poi sono stati sottoposti alla Regione, ma le amministrazioni tifernati non sono mai state in grado di fare altrettanto
I due esponenti del Carroccio, oltre a ricordare la disponibilità del Lascito Mariani, ricordano anche come nel 2013 l’allora assessore Paparelli annunciò la disponibilità da parte della Regione di cedere a titolo gratuito l’ex ospedale al Comune su presentazione di un progetto serio, “pur sapendo – aggiungono Marchetti e Mancini – che ciò non sarebbe mai stato possibile, perché la Regione non avrebbe mai potuto fare a meno di quei 5 milioni di euro iscritti nello scricchiolante bilancio regionale”.
“Per rispetto dei nostri cittadini – spiegano i due leghisti – riapriremo il dibattito in commissione e cercheremo di accelerare gli ingranaggi ormai arrugginiti che muovono le fila della questione, ad oggi si contano solo due aste andate in fumo e una trattazione privata che non c’è mai stata. Occorre – ribadiscono – sederci tutti ad un tavolo e sottoscrivere una proposta da presentare al Consiglio Regionale che superi le barriere ideologiche e partitiche”.