Ex Onpi, dimezzati i servizi | Mobilitazione a difesa della struttura

Ex Onpi, dimezzati i servizi | Mobilitazione a difesa della struttura

Alessandro Orfei

Ex Onpi, dimezzati i servizi | Mobilitazione a difesa della struttura

Mar, 08/03/2022 - 12:27

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Sindacati in campo. Lettera di un'operatrice a difesa della struttura

Dimezzati i servizi del Centro Casa Serena (Ex Onpi) e del centro diurno “Le Margherite”. A denunciarlo è stata la presidente della cooperativa “Nuova società cooperativa sociale“, Maria Nazzarena Bastioli, che ricorda come “da 35 anni lavoriamo nelle Residenze per anziani, in convenzione con l’azienda USL n.2 dell’Umbria e svolgiamo Servizi di Animazione per Anziani con finalità socio-occupazionali e riabilitative. Dallo scorso 1 Marzo, la ASL N. 2 ha stabilito di apportare riduzioni sostanziali dei servizi rivolti agli ospiti con tagli del 50% degli interventi riabilitativi e socio-relazionali che quotidianamente venivano realizzati dall’equipe professionale delle animatrici“.

La categoria colpita

Questo provvedimento colpisce una categoria, quella degli anziani non autosufficienti e fragili, che saranno costretti a trascorrere gran parte delle loro giornate senza alcun tipo di occupazione che li veda coinvolti in un ricco programma di attività creative, occupazionali, di stimolazione cognitiva e laboratoriali, come avvenuto ininterrottamente da tantissimi anni. Indubbiamente gli anziani ospiti di Casa Serena ex Onpi necessitano, oltre che di assistenza sanitaria, anche di servizi di natura sociale in grado di garantire adeguati standard di qualità dell’assistenza che l’ente pubblico deve assicurare“.

I disagi

Tutto ciò ha provocato gravi DISAGI nella cittadinanza e nelle famiglie di coloro che sono inseriti nei servizi Residenziali e Semiresidenziali in quanto troveranno che i loro cari non svolgono più attività stimolanti da fare in gruppo quotidianamente sotto la conduzione di operatori professionalmente qualificati, oltre ad aver prodotto DISOCCUPAZIONE per una gran parte degli operatori che dopo ben 35 anni di professione si ritrovano a non poter svolgere più il loro lavoro che nel corso degli anni ha prodotto risultati eccellenti di gradimento da parte dei dirigenti delle strutture (sia sanitari che sociali), dei familiari degli ospiti e del contesto sociale ed istituzionale in cui sono ubicate le residenze”.

La Spi Cgil

Consideriamo tutto ciò inaccettabile e per più ragioni – affermano in una nota Mario Bravi, segretario generale dello Spi Cgil di Perugia, e Massimo Venturini, segretario della Lega Spi Cgil di Foligno – Prima di tutto, togliendo i servizi di socializzazione degli anziani non autosufficienti si lede la loro dignità, incrinando la loro identità di persona. Forse la Usl 2 non lo sa, ma una persona è tale se ha spazi di relazione e di interlocuzione con gli altri. E gli anziani non autosufficienti – continuano Bravi e Venturinisono persone e non pacchi da spostare e su cui risparmiare”.Lo Spi Cgil sottolinea come il Pnrr, di cui tutti discutono, preveda negli obiettivi 5 e 6 di potenziare gli interventi e i servizi a favore degli anziani non autosufficienti. “Nel caso di Foligno si fa esattamente il contrario – insistono i due sindacalisti – si tagliano i servizi, invece di potenziarli. Inoltre, come recita un vecchio proverbio indiano, la civiltà di un paese e di una comunità si misura da come vengono trattati gli anziani. E in questo caso vengono trattati in maniera del tutto incivile. Chiederemo conto alla direzione della Usl 2 di questa situazione e faremo in modo che si ripristini da subito la situazione precedente, sicuri che gli anziani non autosufficienti hanno bisogno di più, e non di meno, di servizi di qualità”.

La lettera dell’operatrice

Commovente la lettera dell’operatrice Francesca Antonini: “Oggi voglio raccontarvi una storia che ci tocca tutti in prima persona. Da mesi sono impiegata come volontaria nella RSA “Casa serena ex-onpi” e nel centro diurno per malati di Alzheimer “Le Margherite”. Ho fatto questa scelta perché consapevole della grande importanza che questi servizi pubblici hanno per gli anziani e per le famiglie degli stessi. In una società in cui l’età media è in costante crescita, garantire a prezzi accessibili per tutti un servizio non solo di carattere assistenziale, ma anche di stimolazione cognitiva, con attività laboratoriali e ricreative volte alla riabilitazione e al mantenimento della socialità, è di fondamentale importanza. Questo è possibile grazie alla professionalità delle operatrici del servizio di animazione della Nuova Società Cooperativa Sociale, che da anni portano avanti il loro lavoro con competenza e soprattutto con grande umanità, un aspetto fondamentale e per nulla scontato quando si parla di lavorare con soggetti fragili che la società, purtroppo, tende a marginalizzare sempre di più. Un gran numero di questi operatori, dopo anni di esperienza lavorativa nel settore, andranno incontro alla disoccupazione. Per gli ospiti della Struttura Residenziale il servizio di animazione rappresenta l’unico momento che scandisce la monotonia delle giornate. Per loro rappresenta la vita, per loro rappresenta dignità. Il Centro Diurno “Le Margherite” è un fiore all’occhiello della nostra città per la riabilitazione di soggetti affetti da varie forme di demenza senile e un supporto concreto per le famiglie degli ospiti, spesso dimenticate e abbandonate a loro stesse nella gestione di situazioni patologiche tutt’altro che semplici. Tagliare un servizio come questo è un danno enorme per tutta la comunità, nonchè una scelta interessata operata con cinica disinvoltura dalla ASL N.2. Una scelta da leggere all’interno di un quadro più generale di depotenziamento dell’offerta pubblica: come sempre si tagliano i costi , diminuisce la qualità, ma aumentano i profitti. Mi chiedo se questo sia solo il primo dei tanti tasselli con cui Regione e Aziende Sanitarie hanno intenzione di far ripartire l’Umbria dal punto di vista sanitario, se questo sia ciò che intendono nel Piano di Ristrutturazione Regionale per potenziamento dell’assistenza territoriale e di prossimità.
Come sempre i più fragili vengono considerati come un peso, di certo non sono utili a far quadrare i bilanci e a riempire le vostre tasche”.

La Usl2

Il tema è stato segnalato sui tavolo della Usl 2, dalla quale al momento non sono arrivate posizioni ufficiali.

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