Evasione fiscale, da Perugia a Madeira con soldi e brevetti - Tuttoggi.info

Evasione fiscale, da Perugia a Madeira con soldi e brevetti

Alessia Chiriatti

Evasione fiscale, da Perugia a Madeira con soldi e brevetti

Evasi più di 6 milioni di euro / Nel mirino una società umbra
Mer, 04/06/2014 - 11:32

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L’isola portoghese di Madeira era divenuto il loro paradiso fiscale, ma i finanzieri del nucleo di Poliza Tributaria della Guardia di Finanza di Perugia hanno smascherato il loro piano. Ora gli indagati sono accusati di evasione fiscale internazionale. Nell’occhio del ciclone una società perugina, attiva nel campo della produzione di prodotti chimici per l’edilizia e per il restauro monumentale e residenziale. I finanzieri hanno, nello specifico, scoperto che la società aveva acquistato brevetti industriali per oltre 6.500.000 euro da una omonima portoghese, con sede proprio nella zona franca di Madeira, a fiscalità privilegiata. I finanzieri hanno però scoperto che in realtà la società aveva messo in piedi questo espediente pur di evitare le doppie imposizioni sui redditi: gli accertamenti hano infatti permesso di appurare che la società portoghese era in realtà riconducibile agli stessi imprenditori umbri. Non possedeva neppure le strumentazioni adatte a lavorare nel suo settore. Le indagini successive, condotte sempre dalla Guardia di Finanza, hanno infatti permesso di scoprire che l’attività di ricerca per la realizzazione dei brevetti era stata in realtà svolta presso i laboratori della stessa società italiana e che quindi le fatture emesse dalla società di Madeira relative alla cessione dei brevetti, poi al centro dell’inchiesat delle fiamme gialle, erano da ritenersi relative ad operazioni oggettivamente inesistenti, emesse al solo fine di consentire alla società italiana l’evasione delle imposte sui redditi nonché il trasferimento di utili nell’isola di Madeira.

L’esito delle indagini ha condotto a contestare slla società costi non deducibili per oltre 6.500.000 di euro e IVA indetraibile per oltre 1.400.000 euro; il rappresentante legale è stato inoltre denunciato alla locale Procura della Repubblica per l’utilizzo nella dichiarazione fiscale della società delle fatture false. Dopo la notifica delle accuse, per evitare il sequestro dei beni, all’imprenditore non è restato che accettare l’accertamento fiscale, chiudendo la pratica con il versamento nelle casse dell’Erario di oltre 2 milioni di euro a titolo di imposte evase e relative sanzioni.

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