Dopo il grande successo ottenuto lo scorso 28 settembre con “Paz Art! L’arte di Andrea Pazienza”, molto entusiasmo ha suscitato anche la presentazione della mostra collaterale dedicata alla ladra più famosa del mondo dei fumetti. All’inaugurazione di “Eva Kant – Cinquant’anni da complice”, tenutasi in un piovoso sabato 5 ottobre presso l’Auditorium Sant’Antonio di Città di Castello, i tanti appassionati della sexy complice di Diabolik hanno potuto assistere ad un interessante dibattito con gli illustratori di Diabolik Enzo Facciolo, Matteo Buffagni e l’attesissimo Mario Gomboli. Quest’ultimo, al quale è stato anche assegnato il premio “Poldo a Città di Castello 2013”, è attualmente il Direttore Generale della Casa Editrice “Astorina”, che edita le strisce di Diabolik.
Dopo la presentazione, si sono tutti trasferiti, sotto una pioggia incessante ma di buon auspicio, a Palazzo del Podestà in Corso Cavour, dove è avvenuto il taglio del nastro della mostra. Tra i contenuti dell’esposizione, che festeggia i 50 anni di Eva e il suo immutato fascino, si possono gustare raccolte di documenti, immagini, oggetti e disegni originali che hanno segnato la sua storia, legata ma indipendente da quella di Diabolik.
L'aspetto più spettacolare della mostra “Eva Kant – Cinquant'anni da complice”, come già accennato da Tuttoggi, sono dieci teche all’interno delle quali sono esposti oggetti “storici” (come la Lettera 32 di Angela Giussani), tavole originali (come il terzo episodio del marzo 1963, in cui Eva Kant fa la sua prima apparizione), prime edizioni di albi e volumi e gadget di ogni tipo dedicati alla ladra.
Il tutto è arricchito da monitor che mostrano video, filmati d'epoca, fotografie e illustrazioni. Una serie di pannelli, inoltre, esporrà i disegni originali delle più belle copertine “storiche” dedicate a Eva Kant. Sempre in originale saranno poi esposte alcune tavole da “I segreti di Morben” (l’albo inedito del marzo 2013, celebrativo del cinquantennale) firmate da Emanuele Barison, Giorgio Montorio, Luigi Merati e Giuseppe Palumbo. Sono di Palumbo anche le tavole originali tratte dall’opera “DK: io so chi non sono”, in cui appare un personaggio chiaramente ispirato alla Kant.
Infine un totem touch-screen interattivo permetterà ai visitatori di scoprire mille curiosità sulla saga di Diabolik.
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