"Chiediamo a politica, associazioni sindacali, politica e singoli operatori perché rischia di essere messa in discussione la fattibilità di qualsiasi altra manifestazione"
L’edizione 2020 di Eurochocolate rimane per il momemento fissata dal 16 ottobre al 25 ottobre, anche se non si sa se davvero si farà. Come sono in forse e in forte sofferenza molti altri eventi e quindi organizzatori di eventi, una realtà che porta turismo a cascata per tutto il territorio. E anche per questo lo staff di Eurochocolate che lavora dietro le quinte della manifestazione ha deciso di scrivere una lettera aperta per far sentire la sua voce, “certi che gli Organismi competenti prenderanno la migliore decisione“, ma anche desideroso che “si alzasse il sipario su tutto quello che è in gioco“.
Mercoledì in Prefettura si è svolta la riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza , che ha chiesto una proroga di 24 ore per decidere, suggerendo però al patron Eugenio Guarducci di proporre un’alternativa.Un’incertezza pesante anche per le maestranze: “Dietro le quinte di ogni grande evento – si legge nella nota dello staff di Eurochocolate – c’è un mondo non sempre visibile agli occhi del pubblico: tecnici, allestitori, grafici, promoter, organizzatori, artigiani, account, fotografi, addetti stampa e alla logistica, addetti alla segreteria, all’amministrazione, al marketing e al personale, elettricisti, idraulici, scenografi, addetti alle pulizie”. Nello specifico, la kermesse perugina dedicata al cioccolato impiega 20 persone a tempo pieno, 500 ragazzi assunti durante l’evento, e “un indotto che porta lavoro a numerose aziende locali e di centinaia di altri dipendenti che prestano i loro servizi per attivare questa grande macchina operativa“.
“Qualcuno penserà che stiamo parlando di servizi superflui, non primari, di cui si possa fare a meno in un momento come questo. Al contrario, la nostra categoria contribuisce in modo sostanziale alla crescita turistica, allo sviluppo economico e alla promozione del nostro territorio, che mai come in questo periodo sono fondamentali per la ripartenza di tutti. (…) La salute è un bene primario, ne siamo fermamente convinti. Allo stesso modo siamo convinti che ciò non escluda un accorto ritorno alla normalità, mettendo in campo risorse progettuali rigorose e riappropriandoci, così, anche della nostra dignità di lavoratori“.
“Osserviamo con rammarico, in questi giorni, il silenzio della politica, dei sindacati, delle associazioni di categoria, dei singoli operatori ai quali invece chiediamo di intervenire perché in gioco non c’è solo la ripartenza di Eurochocolate. Non fare Eurochocolate significherebbe, infatti, mettere in discussione la fattibilità di qualsiasi altra manifestazione o evento programmati nei prossimi mesi e che contribuiscono a disinnescare una grave crisi economica. Da parte nostra – conclude lo staff di Eurochocolate – possiamo garantire la stessa passione e determinazione con cui abbiamo sempre portato avanti i nostri progetti e la professionalità che ci è stata più volte riconosciuta. Il nostro impegno è stato e sarà quello di mettere in pratica tutti i protocolli e le normative in termini di sicurezza e prevenzione che sono attualmente in vigore. Noi per primi vogliamo preservare e tutelare la nostra salute e quella delle nostre famiglie“.