Interventi straordinari per affrontare l’emergenza economica post-sismica per cittadini e aziende; lo sviluppo dell’aeroporto regionale “San Francesco di Assisi”; la valorizzazione del patrimonio pubblico. Rientrano anche questi emendamenti nel Documento di economia e finanza regionale per il prossimo triennio approvato questo pomeriggio dal Consiglio Regionale di Palazzo Cesaroni. Un documento, già esposto in mattinata in Commissione dall’assessore Antonio Bartolini, che incassa 13 sì di PD e SeR, 4 astenuti di LN, M5S, 3 no di FI, RP, FDI. Altri tre emendamenti presentati dalla Lega Nord sono stati invece bocciati e non rientreranno nella manovra programmatica, ossia: contributi per pagare le rette degli asili nido; messa in sicurezza della tratta ex Fcu Città di Castello-Umbertide; efficientamento degli apparati burocratici e miglioramento dei servizi sanitari di Asl e ospedali.
Emergenza sisma – Nelle 96 pagine del documento, ampio spazio è stato dato alle misure utili alla ripresa post-terremoto. Nel Defr sono infatti state previste misure per implementare, con procedure semplici e veloci, le modalità di gestione dell’emergenza e l’avvio della ricostruzione delle abitazioni, degli edifici pubblici, delle infrastrutture, del patrimonio culturale e soprattutto del sistema economico produttivo. Inoltre fondamentale sarà l’utilizzo efficace dei fondi strutturali europei per rilanciare l’intero sistema produttivo. I principali interventi riguardano: l’istituzione di un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che per 3 anni potrà essere utilizzato dalle imprese danneggiate all’interno del cratere sismico nonché agevolazioni in conto interessi; agevolazioni per l’accesso al credito per le imprese di tutti i settori produttivi (agricoltura, manifattura, artigianato, commercio, turismo); modifica dell’accordo quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2016, destinando il 5 per cento delle risorse per le unità produttive localizzate nei comuni del cratere e per tutte le aziende del settore turistico dell’intero territorio regionale.
Le partecipate – Attesa anche la riforma degli assetti istituzionali, da realizzare attraverso la semplificazione delle agenzie regionale e attraverso la razionalizzazione, la riduzione, la semplificazione e il rafforzamento della governance e qualificazione della spesa delle società partecipate. Dal punto di vista operativo, nel corso del 2017 l’AUR (Agenzia Umbria Ricerche), ISUC (Istituto per la Storia dell‟Umbria Contemporanea) e Centro Studi Giuridici e Politici, Cedrav verranno accorpati. Inoltre, si definirà la trasformazione del SEU (Servizio Europa) in un consorzio di diritto privato per la progettazione europea e il rilancio dell’attività formativa. Tutte operazioni per le quali sarà necessario sfruttare le necessarie e possibili sinergie con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.
Per l’A.Di.S.U (Agenzia per il Diritto al lo Studio Universitario), nel corso del 2017 si darà attuazione, dopo l’approvazione dell’Assemblea legislativa regionale, al percorso di riforma che intende da un lato razionalizzare l’attività dell’Agenzia per la parte connessa alla propria mission principale – puntando all’innalzamento della qualità dei servizi offerti agli studenti – e dall’altro ad ampliarne il campo di azione, concentrandosi sui temi dell’internazionalizzazione e dell’alternanza scuola-lavoro. Ancora ad Adisu toccherà realizzare in collaborazione con le Università, la rete dei centri per l’impiego, gli ordini professionali e le associazioni di categoria, attività di orientamento e informazione. Altro elemento qualificante sarà quello della attribuzione di competenze nella gestione delle procedure dirette a finanziare dottorati ed assegni di ricerca.
L’economia – Particolare attenzione verrà data al comparto agro-alimentare e turistico. La Regione Umbria vuole dunque puntare al Piano nazionale Industria 4.0 attraverso gli accordi di programma sulle aree di crisi Terni-Narni e aree terremotate, anche appoggiando la disponibilità espressa da Confindustria per fare dell’Umbria un hub digitale per l’Italia centrale. Nel Defr grande spazio è dato anche al turismo, al manifatturiero, all’integrazione di politiche attive che finanziano l’occupazione. In una parola scommettere su qualità, formazione e innovazione, attuando le linee definite nella “Strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente dell’Umbria (Ris3)” 2014-2020.
Rifiuti – Sul fronte rifiuti, grande attenzione per la prosecuzione delle azioni per l‘incremento della differenziata; completamento degli interventi nei poli di Casone e Belladanza per incrementare l’efficienza del sistema integrato regionale di recupero e riciclaggio. Aggiornamento del Piano di tutela delle acque, da approvare entro il 2017,
Sul versante mobilità, da Palazzo Cesaroni fanno sapere che nel corso del 2017 verranno aperto al traffico di altri tratti della Perugia-Ancona; nessun passo indietro inoltre per la nuova stazione ferroviaria dell’alta velocità Roma-Firenze. Entro il 2017 approvazione esecutiva del piano di bacino unico regionale, mirato ad organizzare un unico programma di esercizio del Tpl che nel 2017 saranno oggetto di gara pubblica per servizi su gomma e lacuali.
In ambito sanitario, inoltre, sarà sempre più forte la sinergia tra Marche, Umbria e Toscana, in ottica macroregionale. Il Defr approvato oggi si pone l’obiettivo di garantire un sistema pubblico e universalistico e senza costi aggiuntivi per i cittadini pur nel quadro del contenimento della spesa. Particolare attenzione al sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie attraverso il nuovo Piano regionale. Prosegue nel 2017 il programma di investimenti in sanità: promesso il completamento degli interventi agli ospedali di Terni, Castiglion del Lago, Città della Pieve e l’avvio delle procedure per l’ospedale unico di Narni-Amelia.
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