Emendamento FarmaciaTerni, M5S contro Pd e Lega "Si rischia un grave danno per la città" - Tuttoggi.info

Emendamento FarmaciaTerni, M5S contro Pd e Lega “Si rischia un grave danno per la città”

Luca Biribanti

Emendamento FarmaciaTerni, M5S contro Pd e Lega “Si rischia un grave danno per la città”

Respinto l'atto con il quale i pentastellati volevano avere la 'garanzia' della salvaguardia della società pubblica
Mar, 25/09/2018 - 19:34

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Durante i lavori della Terza Commissione, che si è riunita questo pomeriggio a Palazzo Spadae presieduta da Leonardo Bordoni, è stato presentato l’emendamento del M5S relativo alla delibera di giunta con la quale si blocca momentaneamente la vendita della società FarmaciaTerni. 

L’atto è stato respinto con 4 voti contrari, 2 favorevoli e 2 astenuti, votata invece la delibera di giunta nella sua forma originaria con 5 voti favorevoli, 2 contrari e un astenuto

La maggioranza ha dunque votato compatta contro l’atto, anche se, in sede di discussione, lo stesso assessore Fabrizio Dominici, aveva dato un giudizio ‘favorevole’ alle modifiche del M5S.

La proposta dei pentastellati riguarda il punto 1 del dispositivo della delibera che, nella sua forma originaria, prevede la dicitura: “di procedere alla modifica della D.c.c. n. 249 del 28/09/2017 “Aggiornamento al piano di razionalizzazione delle Società Partecipate ai sensi del D.lgs. 175/2016…”, nella parte dedicata alle Azioni di Razionalizzazione, in cui è prevista la cessione del 90% delle quote sociali della Soc. FarmaciaTerni srl”.

L’integrazione proposta dal M5S, nelle intenzioni dei pentastellati, dovrebbe evitare che il prossimo 28 settembre la società venga messa in liquidazione nel momento in cui la delibera arriverà sul tavolo della Corte dei Conti.

“La legge Madia (che norma il funzionamento delle società partecipate, ndr) all’art. 24 comma 4 e 5 – spiega Thomas De Luca specifica che l’alienazione della società, deve avvenire entro un anno dalla ricognizione e, in caso di mancata alienazione entro un anno, il socio pubblico non può più effettuare i diritti sociali sulla società e deve necessariamente liquidarla”.

In sostanza si teme che, con l’attuale dicitura, l’organo di controllo della Corte dei Conti possa avere un’indicazione non abbastanza chiara sull’indirizzo della giunta.

Ecco dunque la proposta di modifica del M5S: “di procedere alla modifica della D.c.c. n. 249 del 28/09/2017 “Aggiornamento al piano di razionalizzazione delle Società Partecipate ai sensi del D.lgs. 175/2016…”, nella parte dedicata alle Azioni di Razionalizzazione, in cui è prevista la cessione del 90% delle quote sociali della Soc. FarmaciaTerni srl escludendo fino alla conclusione del processo di riorganizzazione e ristrutturazione dell’azienda la cessione delle quote della società e di modificare la scheda contenuta nell’allegato “B” inerente la società “Farmacia Terni srl” così come da allegato A alla presente delibera”.

L’emendamento è stato criticato dal consigliere del Pd, Valdimiro Orsini, che lo ha ritenuto “un passo indietro” rispetto a una precedente proposta del M5S, mentre Alessandro Gentiletti di Senso Civico ha ritenuto plausibili le osservazioni dei pentastellati. Il capogruppo di Forza Italia, Lucia Dominici, ha invece ritenuto che “nell’emendamento del M5S non si dice niente di nuovo rispetto alla delibera di giunta” e che quindi non ci sia bisogno di un’integrazione.

“Si mettono sempre in dubbio gli atti di questa amministrazione, la volontà è quella di non vendere FarmaciaTerni e la delibera è chiaro in questo senso” – ha tuonato il capogruppo della Lega Ciccotti.

Thomas De Luca ha risposto per le rime sia ad Orsini che a Ciccotti: “Non accetto lezioni da chi ha portato la città in dissesto con anni di bilanci ‘falsati’ – ha stoccato il pentastellato nei confronti di Orsini – né da chi deve cercare di mediare tra Forza Italia e la Lega – rivolto a Ciccotti – non approvando questo emendamento si rischia di fare il male della città. Se il 28 settembre FarmaciaTerni andrà in liquidazione avremo fatto un danno gravissimo al patrimonio cittadino”.

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