Elicottero scomparso ritrovato carbonizzato nel bosco - Tuttoggi.info

Elicottero scomparso ritrovato carbonizzato nel bosco

Davide Baccarini

Elicottero scomparso ritrovato carbonizzato nel bosco

Epilogo tragico dopo quasi 10 ore di ricerche nel Comune di Badia Tedalda, non lontano dalla diga di Montedoglio. Morti i due imprenditori a bordo
Lun, 10/11/2025 - 11:39

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Si è conclusa nel modo più tragico e prevedibile la ricerca dell’elicottero scomparso dai radar nel pomeriggio di domenica 9 novembre mentre sorvolava i boschi dell’Alpe della Luna, al confine tra Toscana, Marche e Umbria.

Il velivolo, un Agusta Westland 109, è stato individuato questa mattina (10 novembre) in una zona particolarmente impervia nei pressi di Poggio dell’Appione, in territorio di Badia Tedalda, a poche centinaia di metri dal confine marchigiano.

A bordo si trovavano Mario Paglicci, 77 anni, fondatore del gruppo orafo Gimar di Arezzo, e l’amico Fulvio Casini, imprenditore di Sinalunga. Per entrambi non c’è stato nulla da fare. Secondo quanto riferiscono i soccorritori, l’elicottero ha preso fuoco dopo l’impatto al suolo, riducendosi in una carcassa carbonizzata.

L’allarme era scattato nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 17, quando il segnale radar del velivolo si è interrotto improvvisamente mentre sorvolava l’Alpe della Luna. Poco prima, Paglicci avrebbe comunicato un’avaria a bordo con una telefonata ad una parente, poi il silenzio. Da quel momento si è attivata la macchina dei soccorsi: il sistema satellitare internazionale Cospas-Sarsat ha raccolto un segnale di emergenza, consentendo alle centrali operative di 118, Vigili del Fuoco e Protezione Civile di avviare una complessa operazione di ricerca.

Le condizioni meteo, con nebbia fitta e visibilità ridotta, hanno complicato le operazioni per tutta la notte. Le squadre dei Vigili del Fuoco di Arezzo, Sansepolcro e Pesaro Urbino, insieme a unità cinofile, Soccorso Alpino, Croce Rossa ed elicottero Drago, hanno battuto per quasi 10 ore una vasta area boschiva e montana, finché questa mattina un ricognitore ha individuato dall’alto i resti del velivolo, non lontano dalla diga di Montedoglio.

Secondo una prima ricostruzione, il pilota avrebbe tentato un atterraggio d’emergenza su un piccolo spiazzo pianeggiante, ma il velivolo si sarebbe schiantato e successivamente incendiato. Sul posto sono tuttora al lavoro i vigili del fuoco per il recupero dei corpi e la messa in sicurezza dell’area. I due uomini erano partiti domenica mattina dall’aeroporto “Giovanni Nicelli” del Lido di Venezia diretti all’aviosuperficie Serristori di Castiglion Fiorentino, dove non sono mai arrivati. Ora la magistratura aretina ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente.

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