Elezioni, tavolo tecnico del centrodestra per gli ultimi nodi e l'incognita rosa

Elezioni, tavolo tecnico del centrodestra per gli ultimi nodi e l’incognita rosa

Massimo Sbardella

Elezioni, tavolo tecnico del centrodestra per gli ultimi nodi e l’incognita rosa

Gio, 18/08/2022 - 17:12

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L'ultimo incastro da prestare a Meloni, Salvini e Berlusconi per il via libero definitivo | Non cambia l'assetto tripartito negli uninominali

Tavolo tecnico del centrodestra per sciogliere gli ultimi nodi sulle candidature. Con i giochi che si fanno a Roma, come accaduto in gran parte per il Pd e come sta avvenendo per il Movimento 5 stelle, con i territori che attendono l’esito delle “parlamentarie”, di cui si conosce solo il via libera ai 15 “fedelissimi” di Giuseppe Conte.

In via della Scrofa si sono ritrovate le delegazioni capeggiate da La Russa e Lollobrigida per FdI, Fontana per la Forza Italia e Giorgetti per la Lega. Delegazioni che, sulla base delle liste di nomi passate al vaglio di Meloni, Berlusconi e Salvini, stanno provando a formulare una proposta incastrando le caselle tra proporzionale, collegi uninominali blindati o incerti, e quote rosa.

FdI e l’incognita esterna e rosa

Proprio le quote rosa potrebbero scompaginare un assetto che in Umbria, almeno nelle conferme dei big dei rispettivi partiti, sembra abbastanza definito. Anche se non del tutto declinato.

Eleonora Pace, ad esempio, ufficialmente sarebbe in lizza per giocarsi il quarto biglietto per Roma a cui il partito, dato in forte ascesa anche a queste latitudini, ambisce. Ma l’opportunità di non piazzare soli uomini nelle caselle che contano potrebbe farle scalare delle posizioni a svantaggio del numero tre, Marco Squarta. Che al momento deve però temere principalmente l’arrivo di qualcuno catapultato da Roma in Umbria per quel posto di capolista al Senato a cui ambisce. Diverso è invece il discorso per Emanuele Prisco e Franco Zaffini, sicuri di partire in griglia da posti in cui il ritorno a Roma è dato praticamente per certo. Al momento, il primo come capolista alla Camera, il secondo per l’uninominale al Senato.

Uninominali, l’accordo tripartito

Ma proprio gli accordi “tripartiti” con gli alleati per i collegi all’uninominale potrebbero cambiare l’ordine degli addendi, senza tuttavia mettere in discussione il risultato finale. Se non ci saranno interferenze esterne in FdI, anche il secondo posto nella lista per la Camera potrebbe comunque valere Roma. E allora, ci sarebbe posto per tutti e quattro, liberando due posti a Palazzo Cesaroni.

La Lega

Confida nella quota rosa, stavolta su sfondo verde, anche Valeria Alessandrini, convinta di poterla spuntare su Briziarelli. Per l’uninominale alla Camera nel Perugino si punta sul segretario Virginio Caparvi. Candidatura già ratificata. Marchetti arriverà a Roma partendo dalle Marche, dove è commissario del partito. Pillon ancora dal nord. Dietro si sgomita, più per conquistare visibilità in vista di nuovi assetti locali che per una reale possibilità di entrare in Parlamento.

Forza Italia

Non avrà catapultati in Umbria Forza Italia, che ha piazzato i suoi big nei collegi sicuri della Sardegna. Nella terra di San Francesco gli azzurri saranno invece costretti a giocare ancora in difesa, rispetto ai due ingombranti alleati. Raffele Nevi, forte della vicinanza con Tajani, correrà all’uninominale nell’Umbria sud per la Camera. La capolista alla Camera sarà donna: c’è da scegliere tra Fiammetta Modena e Catia Polidori. Per il Senato sarebbe disponibile a una candidatura di servizio il folignate Riccardo Meloni.

I tempi

Dal tavolo tecnico le proposte dei possibili incastri, da portare a Meloni, Salvini e Berlusconi per l’ok definitivo. Da ufficializzare, presumibilmente, domenica sera, per evitare che gli esclusi cerchino una sponda last minute nel terzo polo. In fondo, il largo vantaggio certificato da tutti i sondaggi consente di concedere una settimana in più di campagna elettorale sui territori al Pd.

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