Jacopo Brugalossi
Ancora 48-72 ore e poi il cerchio intorno al Partito Democratico dovrà chiudersi. Il segretario cittadino Andrea Bartocci commenta positivamente le consultazioni di ieri, ma ammette che ci vorranno ancora un paio di giorni prima di sciogliere le riserve e decidere se convergere su un candidato unitario o passare dalle primarie. Gli incontri sembrano terminati, visto che fuori dal tavolo sembrano restare i bruniniani e anche Rinnovamento che, in caso di chiamata, chiederà la riunione in streaming. Ma andiamo con ordine.
Tre ore di confronto – E’ durato circa tre ore ieri il faccia a faccia con le delegazioni di Sel, Psi, Prc e Idv e con i referenti delle liste civiche Prima Spoleto e Spoleto Si. 180 minuti di confronto serrato soprattutto sui problemi più urgenti da affrontare subito dopo le elezioni: il piano di rientro, i tagli alla spesa pubblica e la chiusura del ciclo dei rifiuti, sui quali gli interlocutori del PD avrebbero dimostrato tutti una disponibilità a ragionare, meglio se in nome della discontinuità rispetto al passato. D’altronde è stato il PD per primo, sottolinea il segretario Bartocci, “a non dare per scontata la coalizione che ha distinto le ultime tornate elettorali ma a cercare un confronto allargato come elemento di novità”. Un confronto, appunto, aperto anche alle liste civiche “che non sono più di destra o di sinistra – sottolinea Bartocci – ma che sono pronte ad entrare in una coalizione che punta a governare la città, riconoscendo al PD l’apertura verso un progetto politico che guardi oltre gli schemi tradizionali”.
Primarie o candidato unitario? – Manca però ancora la convergenza sui candidati. Non solo sui nomi, ma anche sulla modalità di scelta. “Nessuna chiusura a prescindere sulla primarie, né da parte nostra né dei nostri interlocutori” rimarca Bartocci, che dice di esser pronto a chiudere la partita entro mercoledì o giovedì, quando verrà riconvocata l’assemblea cittadina alla presenza del regionale Giacomo Leonelli.
Sel scettica – Il tempo stringe, e l’ostacolo, visto che ieri alcuni schieramenti si sono espressi a favore delle primarie, mentre altri spingono per il candidato unitario – che, a loro dire, potrebbe velocizzare i tempi di messa a punto del programma politico della coalizione –, non sembra così semplice da superare. Specie a leggere il comunicato diramato in mattinata da Alessandra Massari (Sel), che parla di una “non meglio definita coalizione di centrosinistra” con almeno 3 elementi di criticità: la scelta del candidato sindaco, che secondo i vendoliani dovrebbe necessariamente passare dalle primarie; la natura della coalizione, all’interno della quale “trovano accoglienza e rappresentanza personaggi di provenienza politica della destra cittadina” e il programma di coalizione, che proprio per le differenza di “appartenenza partitica” dei soggetti potrebbe avere diversi problemi nelle modalità di realizzazione.
Psi, carta bianca ma… – i socialisti di Gilberto Stella hanno ribadito di non avere nulla in contrario sul candidato scelto dalle Primarie interne o di coalizione. In caso contrario si riservano un approfondimento sul nome che proporrà il piddì. Al momento il Psi non sembra avere nomi da schierare per le eventuali primarie di coalizione.
Spoleto Sì…alle primarie – anche la lista civica di Maurizio Hanke si dice disponibile a primarie di coalizione: “è la mia posizione personale – chiarisce al telefonino il consigliere raggiunto da Tuttoggi.info – stasera però decideremo ufficialmente sulla base di quello che deciderà il direttivo. Se del caso avremo un nostro candidato da schierare”. Sembra invece allentarsi il rapporto con l'IdV: “di passi avanti non ne abbiamo fatti – dice Hanke – ma non escludo possa esserci ancora spazio per una lista comune”.
Prima Spoleto detta condizioni – Sembra più possibilista la lista Prima Spoleto che, oltre a pretendere dal PD una netta discontinuità con il passato, auspica che ci sia una “coesione massima fra tutti i protagonisti chiamati a collaborare, senza distinguo pre-concettuale o dannose divisioni”. Per quanto riguarda il candidato sindaco, si legge nella nota diramata in tarda mattinata, “per noi è scontata e naturale la riproposizione del nostro Consigliere Comunale, Sergio Grifoni, che ha tutte le carte in regola per partecipare alla competizione sia per il lavoro istituzionale dallo stesso espletato che per ciò che rappresenta nel contesto cittadino”. Una candidatura, quella di Grifoni, che potrebbe essere messa da parte “soltanto se si dovesse avvertire la necessità di individuare, di comune accordo, una figura che, meglio di ogni altro, riesca a sintetizzare le peculiarità di tutti e ricevere il più ampio consenso possibile”.
Vertice segreteria – Oggi alle 18 si riunirà la segreteria del Partito Democratico, chiamata a tirare le fila dell’incontro di ieri cercando una soluzione che permetta di uscire dall’impasse e mettere possibilmente d’accordo l’intera coalizione. Due le opzioni: un nome su cui convergere (Dante Andrea Rossi?) o le primarie a 3 (Benedetti, Cintioli e Zampa). A decidere, così spera la base che non nasconde il timore di un colpo di spugna, sarà l'assemblea comunale che dovrebbe essere convocata per mercoledì o giovedì prossimo. Evidente che il continua 'tira e molla' non favorisce la soluzione delle primarie che dovrebbero al massimo tenersi il 23 marzo e sulla quale la coalizione di centrosinistra punta molto (con l'unica eccezione di Spoleto Prima, come abbiamo scritto sopra). Anche questo rischia di pesare sui segretari Bartocci, Rossi e Leonelli.
Vince Spoleto scalpita – nella mattinata odierna, infine, è arrivato il comunicato di Vince Spoleto, che fa capo all’ex primo cittadino Massimo Brunini. La lista civica sembra mostrare un certo nervosismo, forse perchè, a dispetto delle speranze (e di quanto aveva ventilato il segretario Rossi), è rimasta fuori dal tavolo delle trattative. La nota di fatto è servita solo per annunciare che il movimento si ritroverà questa sera per parlare di assetti e strategie. Brunini poi nelle ultime 24 ore, va concedendo interviste a destra e manca, senza però dire chiaramente se scenderà in campo o meno. Le porte del piddì sembrano ormai definitivamente precluse. “Non è previsto alcun incontro ufficiale, almeno con me” dice il segretario Bartocci “se poi qualcuno del partito vuole incontrarli…”.
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