Altro che ritiro della candidatura, come qualcuno, a sinistra, aveva interpretato l’intervento di Andrea Fora (e del commissario dem Walter Verini) all’incontro organizzato a Ponte San Giovanni per trovare una convergenza in vista delle regionali.
Il presidente di Confcooperative Umbria ha ribadito di essere a disposizione, invitando altri a fare altrettanto. Pur ribadendo che al momento né il cantiere civico, ancora in costruzione, né la coalizione di centrosinistra di cui dovrebbe far parte attraverso una comune piattaforma programmatica con i partiti, hanno ancora il loro candidato presidente per Palazzo Donini.
Ma tra i candidabili Fora resta ancora in pole position e lui, nel caso, non si tira indietro, anzi. Dicendosi disponibile a rinunciare a qualunque incarico lavorativo (tra quattro mesi, per lui, potrebbero aprirsi le porte della vice presidenza nazionale di Confcooperative) nel caso sia chiamato a dare un contributo per l’Umbria.
Il problema, più che sulla persona, è sul modo in cui è uscita allo scoperto la sua candidatura, tra fughe in avanti e precisazioni. Cosa che ha fatto storcere la bocca ad una parte dei dem che contestano la linea Verini-Sereni, ai civici dell’Umbria dei Territori (che sabato a Todi si riuniranno nella loro costituente), ai socialisti (il presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta, è stato molto chiaro nel criticare il metodo) fino agli esponenti della sinistra, con i quali Fora spera comunque di aver avviato un dialogo.
Intanto, incassa l’appoggio di Bruno Tabacci, presidente nazionale di +Europa: “Ho seguito in questi settimane le vicende politiche dell’Umbria in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno. Le forze del centro sinistra a livello regionale hanno ritenuto di puntare giustamente su una candidatura civica esterna ma non estranea alla cultura popolare e progressista. In questo quadro è emersa la disponibilità di Andrea Fora, appassionato dirigente delle imprese sociali nel mondo della cooperazione. Lo conosco da tempo e lo stimo per il suo impegno sociale e civile così ricco nel territorio umbro. Penso possa essere una ottima candidatura alla presidenza della Regione. Il mio – ha chiarito Tabacci – è un parere non richiesto ma doveroso quando si consumano passaggi difficili“.
Insomma, una volta riassicurati i possibili alleati sul metodo – mettendo indietro le lancette ad un mese fa – quella di Andrea Fora resta la candidatura più probabile per il centrosinistra allargato. A meno che l’ampliamento anche al Movimento 5 stelle, ora richiesto da più esponenti del Pd e non escluso dal commissario Verini (anche alla luce del confronto in atto a livello nazionale) non rimetta tutto in discussione.