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Edilizia sociale, presentato il nuovo regolamento / Bandi a cadenza biennale / Da 25 a 9 i membri del comitato

Redazione

Edilizia sociale, presentato il nuovo regolamento / Bandi a cadenza biennale / Da 25 a 9 i membri del comitato

Mar, 14/01/2014 - 16:43

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L'assessore regionale Stefano Vinti ha illustrato ieri mattina in Terza commissione la proposta di Regolamento riguardante la disciplina attuativa delle norme di riordino in materia di edilizia residenziale sociale, che consentirà di incrementare il patrimonio abitativo attraverso varie tipologie d'intervento, prima fra tutte la locazione a canone sociale o concordato, e di promuovere tutte le azioni possibili per garantire il diritto all'abitazione alle famiglie in condizioni di emergenza e a particolari categorie sociali. Il presidente della Commissione, Massimo Buconi, ha avviato l'istruttoria del testo che tornerà in discussione, per il parere obbligatorio che l'organismo deve dare, lunedì prossimo.
“Questo regolamento – ha detto Vinti – era molto atteso. Ci sono almeno 10mila famiglie interessate all'alloggio pubblico e queste norme renderanno attuativa una legge molto importante. Il regolamento – ha spiegato l'assessore – è stato rivisto in alcuni punti con la collaborazione delle amministrazioni comunali, che sono i soggetti che emaneranno i bandi. E' stata prevista la possibilità di indire bandi biennali unitari per le Unioni dei Comuni, in modo che Comuni limitrofi possano dare dove serve la disponibilità di alloggi. Rivisitati i punteggi da assegnare a coloro che faranno richieste. Non ci si baserà più sul reddito ma sull'Isee (Indicatore di situazione economica equivalente), fino a un massimo di 12mila euro annui”.
Ecco le novità più salienti rispetto al corpo della legge “23/2003”, già modificata con legge regionale “15/2012”: introdotti i concetti di “alloggio sociale” e “servizio abitativo”, necessari per definire le caratteristiche e i requisiti del patrimonio di edilizia pubblica, al fine di esentarlo dall'obbligo di notifica degli aiuti di Stato (ai sensi degli artt. 87 e 88 del Trattato istitutivo della Comunità europea). Sarà possibile realizzare, in alternativa alla tradizionale programmazione pluriennale, che spesso comporta tempi troppo lunghi tra lo stanziamento delle risorse e la loro effettiva spesa, singoli interventi, in modo da rispondere con rapidità alle necessità manifestate dalle categorie sociali che non trovano soluzioni alloggiative adeguate alle proprie condizioni economiche.
Ridotta da 25 a 9 membri la composizione del Comitato permanente per l'edilizia residenziale, che ha il compito di formulare pareri e proposte per la programmazione regionale; istituito l'Osservatorio della condizione abitativa, per rilevare i fabbisogni e monitorare la situazione sul territorio.
I bandi potranno essere emanati con cadenza biennale anche dall'Unione dei Comuni, qualora costituita, con possibili intese fra comuni limitrofi dove vi sono eccedenze di alloggi; modificati i tempi di approvazione delle graduatorie: 90 giorni per i Comuni che hanno meno di 500 domande e 120 giorni per chi ne ha di più. Ridisegnate le commissioni comunali di assegnazione con 5 membri, tra i quali 2 esperti in materie giuridico-amministrative esterni al Comune e un rappresentante delle organizzazioni sindacali degli inquilini. Nello specifico, il Regolamento disciplina alcuni aspetti riguardanti la composizione del nucleo familiare aspirante all'assegnazione: 12mila euro il limite massimo di Isee per concorrere ai bandi (prima ci si basava sul reddito); i nuclei familiari non devono essere proprietari di alloggi idonei e il regolamento stabilisce i parametri di tale idoneità, sia come consistenza che come reddito da fabbricati. Per la formazione delle graduatorie di assegnazione, particolare valenza viene attribuita a nuclei con presenza di minori, handicappati e anziani, nonché alle coppie di nuova costituzione. Saranno prioritarie anche condizioni di emergenza abitativa quali sfratti e ordinanze di sgombero, nonché lo stato dell'immobile occupato (mediocre o scadente) oppure il sovraffollamento.

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