Dura replica di Metelli alla Brambilla: "non siamo in colpa e non meritiamo attacchi strumentali' - Tuttoggi.info

Dura replica di Metelli alla Brambilla: “non siamo in colpa e non meritiamo attacchi strumentali'

Redazione

Dura replica di Metelli alla Brambilla: “non siamo in colpa e non meritiamo attacchi strumentali'

Gio, 29/08/2013 - 13:54

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Dopo le polemiche per la morte di Scheggia nel Vento, la purosangue del rione La Mora abbattuta in seguito ad un grave infortunio in prova, il presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli, sottolinea e difende i valori della manifestazione. “Sono addolorato e profondamente amareggiato come tutto il popolo della Quintana, per la morte di Scheggia nel Vento. Solo chi conosce veramente la Quintana può capire cosa proviamo in questi momenti”.

Idiozie dalla Brambilla – “Negare il valore culturale, storico e artistico della Quintana è una delle più grandi idiozie che abbia mai sentito, anche se purtroppo non mi stupisco, vista la scarsa attenzione che spesso viene riservata alla cultura nel nostro Paese”.

I dati ufficiali – “Voglio ricordare a tutti i detrattori della Giostra, che dal 2000 oltre 4000 cavalli sono stati utilizzati in prova ed in gara e si sono verificati sette infortuni e solo tre di questi hanno reso necessario l’abbattimento del cavallo. Ricordo inoltre che l’Ente Giostra si è dotato di un regolamento rigorosissimo per la tutela e la salvaguardia della salute del cavallo che è stato preso a modello da tutte le altre manifestazioni”.

Accurate selezioni – “I cavalli della Quintana vengono selezionati secondo precisi parametri per l’impegno da affrontare, e vengono visitati da una commissione presieduta dal professor Marco Pepe della facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia. I cavalli – fa sapere ancora Metelli – vengono quindi sottoposti ad un monitoraggio costante e sottoposti ad un severo controllo antidoping qualitativo”.

In adozione i vecchi cavalli – I cavalli che smettono di giostrare, vengono accuditi nelle scuderie rionali. Tanto è vero che vivono ancora cavalli che hanno disputato la Quintana negli anni ottanta. Proprio un mese fa – annuncia il presidente quintanaro – ho contattato la dottoressa Giovanna Romano dell'arcadia centro equino, per adottare cavalli da corsa che le scuderie non possono mantenere e che quindi sarebbero destinati al macello.

Contestata 'La Repubblica' – La pista di gara è sicura, e i suoi tecnici, oltre a far parte della Fise vengono chiamati da altre manifestazioni. Per questo la Quintana è ancora una volta vittima di attacchi strumentali di chi non conosce la manifestazione come quello, che si commenta da sé, di Margherita D’Amico, sul blog 'Repubblica.it' dove si legge testualmente “. la baia si frattura gravemente, alcuni testimoni sostengono che non viene fermata subito ma deve concludere il giro…”, mentre la cavalla – chiarisce Meteli – dopo la caduta si è rialzata, percorrendo solo pochi metri prima di essere soccorsa.

'Non siamo in colpa' – “Anche per Scheggia nel Vento abbiamo messo in atto tutte le procedure di soccorso necessarie, ma soprattutto corrette e il professor Pepe ha cercato di salvarla con ogni mezzo. Siamo stati colpiti da un lutto, non siamo in colpa e non meritiamo attacchi. Chiunque, come già fanno alcune associazioni animaliste, può venirci a trovare e controllare cosa avviene”.

'Noi amiamo i cavalli' – Infine – chiosa il numero uno di Palazzo Candiotti – non ci vergogniamo di essere italiani e vogliamo ribadire che la Quintana ci collega direttamente con le nostre prestigiose tradizioni storiche e, soprattutto, non abbiamo bisogno di una legge per considerare i cavalli come animali d’affezione, noi li amiamo.

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