DOPPIA INTERROGAZIONE DI ZAFFINI( AN) SULLA SITUAZIONE DEL SER.T - Tuttoggi.info

DOPPIA INTERROGAZIONE DI ZAFFINI( AN) SULLA SITUAZIONE DEL SER.T

Redazione

DOPPIA INTERROGAZIONE DI ZAFFINI( AN) SULLA SITUAZIONE DEL SER.T

Gio, 31/01/2008 - 13:10

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Il capogruppo An in Consiglio regionale Franco Zaffini ha presentato due interrogazioni all'assessore regionale alla sanità, Maurizio Rosi, la prima in merito alle affermazioni “gravissime” rilasciate a mezzo stampa dalla dottoressa Claudia Covino, responsabile del Servizio per le tossicodipendenze (Ser.T) di Monteluce (Asl 2), circa “l'indisponibilità delle Comunità terapeutiche ad accogliere soggetti in stato di tossicodipendenza”, l'altra in merito alla morte di un giovane a cui sarebbe stata somministrata una dose di naloxone (antidoto all'overdose) nei pressi di Spello “in assenza di un medico”, una notizia riportata alcuni mesi fa da un giornale locale. “La dottoressa Covino – spiega Zaffini – ha affermato di aver chiesto a 12 comunità umbre di accogliere un ragazzo con diverse patologie e di aver ricevuto risposta negativa da tutte e 12 le comunità mentre i servizi pubblici non dicono mai di no. Vogliamo che l'assessore ci dia informazioni – aggiunge il capogruppo di An – su quali sono le 12 comunità umbre che avrebbero rifiutato il paziente, sul motivo per cui lo avrebbero rifiutato, e sul perché la responsabile Covino si sia limitata a chiamare soltanto 12 delle 21 comunità accreditate in Umbria. Sulla questione Ser.T e sul lavoro da essi svolto – spiega – occorrono certezze, non vaghi discorsi paternalistici che buttano fumo negli occhi ai cittadini, che per buona parte contribuiscono a mantenere queste strutture pagando le tasse.””La seconda interrogazione – dice Zaffini – è di grande importanza, perché se è vero che un ragazzo è morto dopo che gli è stato somministrato il naloxone senza il dovuto supporto medico, allora ci troviamo di fronte alla dimostrazione che la diffusione del narcan, resa ancora più facile da una recente delibera di Giunta regionale in seguito alla quale ne sono state messe in circolazione 5000 dosi, può essere pericolosa quanto una overdose di eroina. In tal caso – aggiunge – la politica della riduzione del danno di cui va tanto fiera la dottoressa Covino, deve essere contrastata quanto la droga stessa, perché può essere causa di decessi che si vanno a sommare alla già tragica lista di morti per overdose in Umbria. L'assessore dovrà informarci anche sui risvolti di questa triste vicenda “.


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