Diritto allo studio, studenti medi in Regione Umbria per proposta di legge - Tuttoggi.info

Diritto allo studio, studenti medi in Regione Umbria per proposta di legge

Alessia Chiriatti

Diritto allo studio, studenti medi in Regione Umbria per proposta di legge

Borse di studio, agevolazioni, mensa universitaria, libri di testo / Un capitolo contro l'omofobia
Lun, 23/02/2015 - 15:39

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Sono stati gli stessi studenti a chiederlo: volgiono entrare a far parte della Conferenza sull’istruzione regionale, insieme ad una rappresentanza dei docenti, finora esclusi da questo organo. E propongono una anagrafe dell’edilizia scolastica, sullo stato di sicurezza e agibilità degli edifici, che sia resa pubblica e accessibile in ogni momento a tutti i cittadini, allo scopo di garantire il rispetto delle norme e degli interventi programmati. Ogni struttura scolastica dovrà poi dotarsi del collaudo statico, di un certificato di agibilità statica, del certificato di agibilità igienico-sanitaria e di quello relativo alla prevenzione incendi.
Sono alcune delle tematiche comprese in una bozza di proposta di legge regionale che una folta rappresentanza di studenti ha presentato stamani ai membri della Terza commissione, ai quali è stato anche consegnato un monitoraggio sull’edilizia scolastica, svolto da Altrascuola-Rete degli studenti medi, sullo stato in cui versano le strutture delle principali scuole superiori della regione.
I libri di testo e biglietti autobus – I promotori auspicano la creazione di un “sistema di Comodato d’uso dei libri di testo nella scuola dell’obbligo, con sanzioni allo studente nel caso di libri persi o danneggiati, e l’acquisto per fasce di reddito, sul modello dell’Isee universitaria, per gli anni successivi l’obbligo. Per quanto riguarda la mobilità, l’estensione delle agevolazioni agli abbonamenti scolastici per quelli trimestrali e mensili, come già avviene per quelli annuali, nonché la diminuzione del costo dei biglietti, almeno pari al prezzo di quelli agevolati per gli over 60”. Hanno anche evidenziato la “necessità di incrementare le corse dei mezzi perché molte zone sono scoperte”.

Borse di studio e mensa – La Regione intervenga attribuendo borse di studio agli allievi meritevoli o a rischio di abbandono oppure in condizioni disagiate, sulla base delle fasce di reddito cui appartengono“. E sui servizi per la mensa, “devono essere gestiti direttamente dalle istituzioni scolastiche, provviste a tal fine di strutture preposte a questi servizi, stipulando convenzioni con cooperative, sul modello di quelle universitarie. Occorre favorire l’attuazione del tempo pieno nelle scuole dell’obbligo ed è necessaria la presenza di spazi quali aule studio e biblioteche sul modello di quelle universitarie, aperti nel pomeriggio e nei festivi. Questi luoghi – hanno spiegato gli studenti – risultano determinanti per il rendimento dello studente. La scuola deve essere un punto di ritrovo dove sia possibile studiare, organizzare attività culturali, cose possibili se le scuole rimanessero aperte anche nel pomeriggio”.

Le agevolazioni – La proposta di legge degli studenti chiede anche un “nuovo sistema di agevolazioni nell’accesso a tutti i luoghi di cultura e aggregazione, quali librerie, musei, cinema e teatri, estendendo le caratteristiche e le potenzialità della ‘Carta io studio’”. Infine, l’attenzione viene focalizzata sui temi dell’integrazione, prevedendo “corsi pomeridiani di italiano e di cultura italiana, mettendo il limite di un solo studente di origine straniera ogni dieci studenti per classe, rafforzando il diritto allo studio per gli studenti con disabilità o bisogni educativi speciali, non solo con insegnanti di sostegno ma anche, tramite collaborazione con le Aziende sanitarie, garantendo l’integrazione degli studenti ospedalizzati che sono attualmente impossibilitati a svolgere normalmente le attività scolastiche”.

Contro l’omofobia – Una parte della proposta degli studenti rivolge l’attenzione al contrasto all’omofobia, con Regione e Enti locali che “assicurano a ogni persona, indipendentemente dalla propria identità di genere o dall’orientamento sessuale, uguaglianza di opportunità e non discriminazione nell’accesso ai percorsi di istruzione”. I consiglieri regionali hanno discusso con gli studenti sulle opportunità migliori per non far cadere la proposta nel periodo di transizione che si creerà inevitabilmente tra breve, nell’imminenza delle elezioni regionali, valutando sia l’opzione della petizione popolare con raccolta di firme che, in ogni caso, l’interessamento dell’ufficio legislativo dell’Assemblea per estendere una bozza di articolato da discutere.

Il commento di Stufara – La proposta di dotare l’Umbria di una legge per il diritto allo studio, avanzata da “Altrascuola-Rete degli Studenti Medi”, richiama giustamente l’attenzione della comunità politica regionale sulla necessità di tornare ad investire sulla formazione e sull’istruzione. Condividiamo pienamente le finalità dell’iniziativa e siamo disponibili a supportare la definizione di una proposta di legge regionale”. Così il capogruppo regionale Prc-Fds, Damiano Stufara, sull’iniziativa di legge presentata oggi in Terza Commissione dai proponenti. In questi anni, spiega Stufara, “abbiamo subito un’opera di profonda compromissione del sistema pubblico di istruzione da parte dei Governi nazionali, a cui non è corrisposta un’adeguata capacità di reazione da parte della Regione Umbria; nonostante gli impegni presi all’inizio di questa legislatura, la Giunta regionale ha infatti abbandonato l’ipotesi di procedere alla definizione di una legge quadro sulle politiche per i giovani, nella quale le istanze avanzate adesso dagli studenti avrebbero potuto trovare accoglienza e riconoscimento”.
Il capogruppo Prc-Fds esprime dunque “piena condivisione delle finalità dell’iniziativa e la disponibilità del gruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista a supportare la definizione di una proposta di legge regionale su questi temi, anche ricorrendo allo strumento dell’iniziativa popolare. Occorre rimediare alle inadempienze accumulatesi nel recente passato – conclude Stufara – e portare finalmente il Consiglio regionale a confrontarsi su una questione decisiva e strategica per il futuro delle giovani generazioni umbre”.

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