Avrebbe rubato soldi (per un totale di meno di 700 euro) dai conti corrente di almeno quattro spoletini. È questa l'accusa nei confronti di una donna, ex direttrice di uno sportello postale alla periferia di Spoleto, attualmente imputata al tribunale cittadino.
Secondo quanto emerso in fase di indagine, i prelevamenti indebiti di denaro sarebbero stati messi in atto chiedendo ai clienti dell'ufficio postale di digitare una seconda volta il codice pin della propria tessera. Ammanchi che comunque sarebbero relativi a lievi entità, tra i 100 e 230 euro, forse per non alimentare sospetti. Finora sono quattro gli spoletini che sarebbero stati derubati, ma non si esclude che il numero possa aumentare, visto che ci potrebbe essere qualcuno che non si è accorto di nulla.
E intanto nel tribunale di Spoleto è approdata anche la vicenda che vede figurare sul banco degli imputati l'ex presidente della Comunità montana della Valnerina (nell'anno 2003) e un tecnico. L'accusa è quella di aver realizzato senza le corrette autorizzazioni un deposito di gpl all'interno del parco nazionale dei monti Sibillini. A denunciare le anomalie era stata la Comunanza agraria di Campi di Norcia, proprietaria del territorio in cui è stato realizzato il serbatoio.
L'allora presidente della Comunità montana e il progettista e direttore tecnico del cantiere sono accusati di aver trasgredito la legge 47 del 1985 in materia di attività urbanistico-edilizia, di occupazione indebita di terreno e deturpamento di beni altrui.