Un compleanno speciale per Dino Infarinati, lo storico barbiere di via Birago: alla festa anche il sindaco Romizi e gli assessori Merli e Giottoli
E’ stato un compleanno speciale per il barbiere Dino Infarinati. Che, oltre ai suoi 86 anni, ha festeggiato anche più di mezzo secolo di lavoro in via Birago. Per l’occasione, di fronte al negozio “Dino acconciature maschili”, che ha aperto i battenti 52 anni fa, familiari, amici e residenti del quartiere, nel pomeriggio del 10 febbraio, hanno organizzato un momento conviviale con la partecipazione del sindaco Andrea Romizi e degli assessori Luca Merli e Gabriele Giottoli.
Originario di Castel Rigone, Infarinati ha iniziato a lavorare a 11 anni. “In un primo momento – ricorda Infarinati – ho svolto la mia attività come dipendente a San Feliciano e a Passignano sul Trasimeno, poi sono approdato nel centro storico di Perugia, in piazza IV Novembre, proprio di fronte alla Fontana Maggiore, il posto più bello del mondo. Ho avuto come clienti gli attori del teatro Morlacchi e tante personalità”. Quando ha deciso di mettersi in proprio, Infarinati ha aperto un negozio prima in via Giovanni Pierluigi da Palestrina, poi, nel 1970, in via Birago, dove è considerato “un’istituzione” e vanta “una clientela storica”.
Le figlie Loredana e Emanuela, presenti alla festa di compleanno, come la nipote Valeria e la pronipote Anna di appena tre anni, raccontano: “Probabilmente è il barbiere più longevo della città. Nel suo negozio sono passate intere generazioni. Lavora da più di 70 anni e non ha mai preso un giorno di ferie”. Dino, testimone delle “profonde trasformazioni del quartiere”, conferma l’intenzione di andare avanti perché “questo mestiere, che consiglio a qualunque giovane di buona volontà, lo ha sempre amato. Per me non è mai stato duro, anzi, più si lavora e meno ci si stanca”.
Il sindaco Romizi ha consegnato al barbiere un omaggio, “un modo per esprimere gratitudine e ammirazione per un impegno così duraturo nel tempo e una dedizione al lavoro encomiabile e che rappresenta un esempio per tutti. Come dimostra la partecipazione del quartiere a questo momento di festa, la passione per il lavoro che anima Dino ha un significato profondo e può costruire anche riferimenti identitari”.