DEVE AL FISCO UN MILIONE E MEZZO DI EURO, MA LUI E' INDIGENTE E NULLATENENTE. VIVE CON LA PENSIONE SOCIALE E RACCOGLIE FERRO VECCHIO - Tuttoggi.info

DEVE AL FISCO UN MILIONE E MEZZO DI EURO, MA LUI E' INDIGENTE E NULLATENENTE. VIVE CON LA PENSIONE SOCIALE E RACCOGLIE FERRO VECCHIO

Redazione

DEVE AL FISCO UN MILIONE E MEZZO DI EURO, MA LUI E' INDIGENTE E NULLATENENTE. VIVE CON LA PENSIONE SOCIALE E RACCOGLIE FERRO VECCHIO

Lun, 27/07/2009 - 20:19

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Una singolare, quanto onerosa, vicenda sta minando la serenità di un folignate 50enne nullafacente e, soprattutto, nullatenente ed indigente. L'uomo vive con una pensione sociale da 250 euro mensili e arrotonda il magro denaro raccogliendo ferro vecchio che poi rivende trasformandolo in qualche euro. Piccole somme ma spesso essenziali per far fronte alle esigenze quotidiane. Sta di fatto che il 50enne pensa di aver trovato la svolta. Gli viene proposto di entrar a far parte di una società che si occupa di import di auto dalla Germania. Nulla di complicato, gli viene detto, ed un piccolo, ma per lui grande guadagno. Quei soldi promessi, però, il folignate non li ha mai visti. E fin qui sembrerebbe il copione di un film già visto. Se non fosse che da mesi il Fisco gli sta dando la caccia. Ad inizio anno il folignate ha ricevuto una cartella esattoriale a suo nome, con la quale gli viene imposto di pagare un milione e 400mila euro. Insomma da indigente e nullatenente quel folignate si è trasformato in un grande evasore fiscale. Ed ancora in questi giorni una seconda cartella vede il Fisco tornare alla carica, con richiesta di interessi e pagamento di more varie. Il cinquantenne, infatti, quella cartella esattoriale, come è facile intuire, non l'ha ovviamente potuta pagare facendo salire le somme da rifondere allo Stato, ad oltre un milione e mezzo di euro. A monte della vicenda c'è stata una lunga e complessa indagine che si è conclusa con arresti e denunce. E pure la scoperta, suo malgrado, di un evasore fiscale nullatenente. Tutto ruota intorno ad una società, composta da sette persone, che importava, come detto, auto dalla Germania. Il protagonista di questa complessa vicenda avrebbe firmato, praticamente non rendendosi conto di ciò che quegli atti avrebbero poi prodotto, documenti che lo hanno reso fulcro della società d'import stessa. Insomma, quasi per un paradosso, la vita lo ha reso indigente e lo ha trasformato in un grande debitore dello Stato.


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