Un solo hashtag: #ILoveErasmusPlus. Perché amare un progetto di così ampia portata vuol dire anche comprender appieno il suo significato. Proprio questo hashtag è stato scelto come ‘mantra’ per il progetto Erasmus+ dal titolo “Design, Do and Lean It – Experimental development as a tool of strengthen the collaboration with work life and educational organization”, che ha come obiettivo quello di riunire per la prima volta i vari rami del Service Design, una giovane e variegata disciplina, per ottimizzarla e diffonderla. Per l’occasione, dal 23 al 27 aprile scorsi, i partner italiani (tutti umbri per l’esattezza) membri della cordata progettuale europea, si sono incontrati in Umbria per discutere dell’avanzamento del progetto e lavorare al nuovo metodo di impresa.
Si tratta, dunque, di una programmazione più attenta e orientata verso il cliente, nell’ottica dell’evoluzione del business model canvas. A lavorare al progetto, partner italiani e internazionali (da Finlandia, Belgio, Galles e Spagna), tutti impegnati nel mondo del sociale e dell’agricoltura.
I partner
Tra i partner del progetto, dall’Umbria la cooperativa agricola sociale La Semente di Limiti di Spello, AIAB Umbria con anche MicroCosmo di Valle Lupina; dalla Spagna lo Ies Felipe de Borbon e l’Universidad de Almería; Pohjois-Karjalan koulutuskuntayhtymä PKKY e Aspa Palvelut Oy dalla Finlandia, Vrij katholiek onderwijs opwijk dal Belgio, il Coleg Gwent dal Galles. Una cabina di regia importante, all’interno della quale i vari partner entrano di diritto grazie alla loro esperienze e best practice.
Le tappe del progetto
Quella in Umbria è stata la terza tappa degli incontri tra i partner, utile a provvedere ad un adeguata strutturazione dell’experience canva e alla sua disseminazione. Tra le visite di questi giorni, anche quelle a MicroCosmo, dove è stato possibile vedere gli avanzamenti del progetto con l’experience canva applicato al mondo dell’agricoltura biologica; a La Semente, cooperativa agricola sociale e centro diurno per ragazzi autistici gestito da ANGSA Umbria Onlus; e al mercato equo e solidale di AIAB Umbria a Ferro di Cavallo.
La prima tappa è stata invece in Finlandia, a Joensuu, dal 22 al 28 ottobre 2017, a cui hanno partecipato tutti i partner internazionali e nazionali, ospitati, dalla capofila del progetto la PKKY – North Karelia Municipal Education and Training Consortium. La seconda, inoltre, si è avuto in Belgio nel mese di febbraio.
Uno degli scopi dei vari workshop svoltisi durante questi incontri è stato quello di progettare nuovi modelli di business grazie al Design Thinking, passando dal Business Model Canvas al LEAN Canvas. La domanda principale a cui si è provato a rispondere è: “qual è il futuro per la progettazione di servizi, in particolare in ambito socio-sanitario?”. La risposta? Basare i prodotti su bisogni e desideri reali, espressi da persone in carne ed ossa.
>>> Le immagini delle giornate in Umbria
Un bagaglio di esperienze
Tra gli obiettivi di “Design, do and lean it” è la disseminazione del progetto nei vari paesi partner, i cui team portano a casa con loro un bagaglio ricco di esperienza e di più arricchito know-how. Sul tavolo, l’elaborazione di un nuovo processo di sviluppo di prodotti e servizi che mira a non imporre, ma a raggiungere clienti ed utenti partendo proprio dalle loro istanze e necessità.
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