Derby dell'Umbria, la vigilia nelle parole di Federico Giunti e tifosi - Tuttoggi.info

Derby dell’Umbria, la vigilia nelle parole di Federico Giunti e tifosi

Davide Baccarini

Derby dell’Umbria, la vigilia nelle parole di Federico Giunti e tifosi

L'ex calciatore del Perugia ci racconta il derby vissuto fuori e dentro il campo, "Quando Gaucci ci promise..." / Due ultras descrivono le emozioni che può regalare il match più importante del campionato biancorosso
Ven, 17/04/2015 - 09:36

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Ci siamo quasi. La vigilia del famoso “campionato nel campionato” è finalmente arrivata. Domani Ternana-Perugia avrà luogo in un stadio “Liberati” delle grandi occasioni, dove sono previsti circa 11mila spettatori per quella che è considerata una sorta di “bella”, a quasi 5 mesi di distanza dal 2-2 dell’andata al “Curi”.

Le due squadre arrivano al derby con due situazioni di classifica completamente differenti: i Grifoni cercano tre punti per continuare a inseguire il sogno promozione mentre le Fere hanno bisogno di vincere per allontanarsi definitivamente dalla zona retrocessione, che vede ben 9 squadre raccolte in soli 4 punti.

Il derby torna al “Libero Liberati” dopo oltre 6 anni. L’ultima volta, nell’ottobre 2008, in Lega Pro, la rete di Cutolo permise ai biancorossi di espugnare Terni. L’ultima derby in serie B, in casa dei rossoverdi, fu invece nel lontano 2004: anche allora il Perugia riuscì a vincere la delicata trasferta per 0-2.

Ovviamente l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha considerato l’evento ad elevato profilo di rischio e la prefettura ha già predisposto un vasto schieramento di Polizia e addetti alla sorveglianza. Lo stesso sindaco Di Girolamo ha emanato un ordinanza che prevede il divieto di somministrazione e asporto di bevande “in vitro” nei pressi dello stadio dalle 11 di mattina fino all’ora successiva dalla fine del match.

All’interno del “Liberati” sarà la Curva Ovest, negli ultimi giorni oggetto di numerosi lavori e sopralluoghi, ad ospitare i 920 tifosi biancorossi che partiranno alla volta di Terni. Tra questi ci saranno anche Lucia, classico esempio di come la passione per il calcio non sia affatto cosa per soli uomini, e Davide, entrambi veterani della Curva Nord. Noi li abbiamo sentiti.

Quali sono le sensazioni e le emozioni che un tifoso prova nella settimana che porta al derby?

Per Lucia il derby è la “partita delle partite” e le sensazioni che si provano, di conseguenza, non si “possono descrivere a parole, chi ama il Perugia sa che nel giorno del match tutti devono sostenere e combattere per i propri colori. “Fino a sabato – aggiunge – il derby sarà il mio ultimo pensiero prima di andare a dormire.

Ogni derby – ci dice Davide – ti fa provare emozioni diverse nei giorni precedenti: dalla probabile formazione che il mister schiererà all’attesa del fischio d’inizio, sperando che tutto vada per il verso giusto. La trasferta Terni, poi, per ogni tifoso, ha sempre un sapore speciale: le coreografie, la ricerca del biglietto, il contributo personale verso la squadra. Inoltre, in un momento come questo, con il Perugia che insegue la A, ogni piccola cosa riesce a regalarti un’emozione unica. Solo chi ama la squadra può capire”.

Qual è il derby che vi è rimasto nel cuore?

“Sicuramente – risponde Lucia – quello della vittoria per 0-2 al Liberati nel 2004, reti di Ferreira Pinta e Sedivec. Ottenni il permesso dai miei genitori per andare a Terni, che allora, senza tutte queste restrizioni odierne, era davvero una trasferta ad alto rischio. Fu per me un giorno veramente memorabile”.

Davide, invece,  fa scorrere la memoria fino al 2005. Il suo derby più bello è stato quello andato di scena al “Curi” il 9 aprile, quando i Grifoni si imposero per 4-0 sui rossoverdi, “una serata magnifica sotto un diluvio di pioggia che ci accompagnò dal primo al novantesimo minuto. Anche allora il Perugia cercava di risalire in serie A, però dopo essere retrocessa l’anno precedente”.

Cosa significherebbe perdere o vincere il derby di quest’anno?

Perdere la partita – per Lucia – sarebbe solo motivo per i ternani di scrivere su Facebook. Vincere o pareggiare sinceramente non mi interessa, perché so già che sugli spalti i tre punti li prenderemo comunque noi.

Davide, al contrario, non vuole neanche pensare ad un’eventuale sconfitta ed esclama: “Vincere questo derby significherebbe continuare ad inseguire il sogno perfetto di ogni tifoso biancorosso, cioè puntare dritti al secondo posto, cosa non impossibile guardando il calendario del Perugia e quello delle dirette avversarie”.

Dopo aver sentito chi la partita la vive dagli spalti, abbiamo voluto incontrare chi il derby l’ha vissuto anche sul campo: l’ex biancorosso Federico Giunti, che con il Perugia ha collezionato oltre 160 presenze e 24 gol tra il 1991 e il 1997.

Nel curriculum del calciatore, nato proprio a Perugia, figura anche lo “sfortunato” derby della stagione ’91-’92, perso a tre minuti dalla fine grazie alla rete di Roberto D’Ermilio. “Allora ci giocavamo entrambi, oltre al derby, la promozione – racconta Giunti – ed era uno scontro diretto che metteva di fronte la capolista, loro, e la seconda squadra del campionato, noi. Quella sconfitta allo scadere lanciò la Ternana verso la promozione diretta al primo posto. Noi, invece, ci beccammo la contestazione dei tifosi e finimmo al terzo posto. Nonostante il risultato fu comunque un gran derby, con uno stadio stracolmo di persone e, forse, circa 5mila perugini. Oggi, causa restrizioni, quello spettacolo nelle tribune non credo che sia più riproponibile”.

Qual è stata, da giocatore, l’emozione più forte che ti è rimasta dentro? Sia dentro che fuori dal campo.

Indubbiamente il derby vero è quello vissuto da protagonista anche se ovviamente si tratta di una partita che dal punto di vista del campanilismo non ha eguali”. “Mi ricordo che nel giorno della vigilia – continua Federico – arrivò Luciano Gaucci. Allora c’erano ancora i premi partita e ricordo che il presidente ci caricò promettendoci proprio un ricco e sostanzioso premio in caso di vittoria, che purtroppo però non prendemmo. Nel giorno della rifinitura, inoltre, non volava una mosca,  la tensione si avvertiva eccome nell’aria. Allora c’erano difficoltà anche nel raggiungere la città, ora il tifo è controllato e organizzato ma negli anni ’90 sono successi più volte episodi spiacevoli ai perugini che si avvicinavano a Terni. Tutto questo ovviamente non faceva che surriscaldare ancora di più gli animi. In campo alla fine c’era della sana rivalità”.

Ora sei allenatore del Gualdocasacastalda, ti piacerebbe rivivere il derby dalla panchina biancorossa?

Sarebbe sicuramente una tappa molto bella ma come in tutte le cose io devo fare il mio percorso e semmai un giorno il mio destino e quello del Perugia si dovessero rincontrare sarei la persona più felice. Adesso mi devo concentrare su una categoria diversa. Ci sarà tempo per pensare a questa suggestione però è chiaro che ne sarei orgoglioso”.

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