Ci sarebbe premeditazione da parte dell’assassino di Ilaria Sula, Mark Samson, la studentessa ternana uccisa nel quartiere Africano di Roma tra il 24 e il 25 marzo scorsi nell’abitazione di via Homs, Roma. Sarebbe questa la novità emersa nell’informativa che gli inquirenti hanno trasmesso alla Procura in vista della chiusura delle indagini sul caso. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, il reo confesso assassino avrebbe mentito già nelle prime ore dalla sua deposizione alle forze dell’ordine: dall’informativa emergerebbe, infatti, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, che Samson avrebbe attirato Ilaria a casa sua: “Passa da me” le avrebbe scritto, per poi aggredirla ed ucciderla.
Ilaria Sula, possibile riconoscimenti di premeditazione e aggravante all’assassino
Proprio in virtù di queste nuove risultanze all’assassino potrebbero essere riconosciuti la premeditazione e l’aggravante del “legame affettivo”. Era noto a tutti, infatti, che i due ragazzi, nonostante si fossero lasciati da poco, continuassero a sentirsi, circostanza che Samson avrebbe sfruttato a suo ‘vantaggio’ per attirare la vittima in casa sua e convincerla a fermarsi a dormire quel maledetto 24 marzo.
La trappola dell’assassino, pugni e coltellate
Sempre il “Corriere” riporta la dinamica dell’omicidio che si sarebbe consumato di mattina. Dopo aver dormito, infatti, sembra che Samson, abbia agito di mattina: “L’ho colpita nel letto con un coltello da cucina mentre le portavo la colazione e dopo aver visto il messaggio di un altro ragazzo sul suo telefono” – ha confessato l’assassino. Tre sono le coltellate al collo, mentre i segni al volto riportati da Ilaria sarebbero il risultato dei pugni ricevuti dall’ex fidanzato che avrebbe approfittato del suo legame affettivo della vittima per convincerla a rimanere a dormire a casa sua.