Che il Parco Ranghiasci di Gubbio fosse in pieno degrado lo si sapeva ormai da anni ma quello che c’è ora all’interno della fontana del tempietto sembra essere davvero troppo…
Ormai da giorni un piccolo di cinghiale morto galleggia nell’acqua sporca, proprio sotto la grata di sicurezza dove di fatto (data la stazza minuta) sarebbe scivolato accidentalmente. Ma non stupisce tanto il macabro ritrovamento – quest’area è infatti da sempre vessata da continue incursioni di ungulati (che devastano terreno e cancelli) – ma il fatto che dopo varie segnalazioni nessuno sia andato ancora a prelevare la carcassa dell’animale (ieri pomeriggio ancora al suo posto).
E per gli eugubini non è che l’ennesima dimostrazione dell’incuria e dell’abbandono in cui è stato lasciato questo parco, oggetto segnalazioni e decine di interrogazioni anche da parte di altrettanti consiglieri comunali, purtroppo anch’esse risultate infruttuose negli anni.
Come riferito in un recente Consiglio dall’assessore Valerio Piergentili, sollecitato da un’interrogazione di Orfeo Goracci, l’ultima vera iniziativa pubblico-privata nel Parco risale al 2015, quando nel villino erano partiti i corsi della “Scuola dei mestieri e delle professioni” (il progetto durò poco più di un anno). “Quello che manca oggi è un investimento risolutivo – aveva aggiunto l’assessore – Abbiamo difficilmente iniziative private che riescono a rivitalizzare la zona. Di sicuro anche la logistica dell’area, in salita e difficilmente raggiungibile, rende poco appetibile un eventuale interesse imprenditoriale“.
Parco Ranghiasci ha una comproprietà al 50% con la Provincia di Perugia, con la quale il Comune ha sempre cercato di trovare (invano) un’intesa per un’eventuale gestione. Molte nel tempo sono state le idee lanciate ma senza nessun impegno formale definitivo per poter realizzare davvero qualcosa.
L’ultima interrogazione è stata depositata, guarda caso, qualche settimana fa ad opera della Lega, che chiede di sapere “se la Giunta ha previsto di usare il Parco Ranghiasci per gli eventi estivi del 2023, e se intende procedere ad una gara d’appalto per la gestione di area verde e villino”, lasciando ovviamente spazio a eventuali proposte avanzate da associazioni potenzialmente interessate alla manutenzione dell’area.