Gubbio e Gualdo

Parco Ranghiasci tra degrado e cinghiali “Mancano investimenti risolutivi”

Parco Ranghiasci sempre più nel degrado”. Inizia così l’interrogazione di Orfeo Goracci, che ha portato in Consiglio comunale uno dei nodi più intricati di Gubbio, a dispetto della sua maestosa bellezza e della sua importanza storica-naturalistica.

Anno dopo anno, infatti, uno dei polmoni verdi della città, presenta sempre le stesse criticità senza margini di miglioramento, dagli atti di vandalismo all’incuria, dalla fatiscenza delle strutture (villino e tempietto) all’azione ancor più distruttiva dei cinghiali.

Per l’ex sindaco e consigliere di opposizione c’è “grave mancanza di controlli e ordinaria manutenzione. All’interno del villino, dove in passato si erano tenuti anche corsi di cucina, ci sono tavoli ammucchiati e porte infrante. Il punto di maggior verde tra il tempietto e la fontana è totalmente ‘rumato’ dai cinghiali, a cui basterebbe interdire gli unici punti d’accesso“.

Sull’argomento è intervenuto l’assessore ai Lavori pubblici Valerio Piergentili, che ha subito esordito toccando il punto cinghiali:Non è solo un problema di Parco Ranghiasci ma di tutto il territorio, vedi il viale alberato o la zona di Sant’Agostino. A Roma ci hanno mandato a casa pure un sindaco. Sono due gli ingressi più problematici, quelli dalla parte del Botaccione, dai quali possono entrare: periodicamente l’ufficio settore manutenzione ripristina i cancelli ma reggono fin quando gli animali non li devastano di nuovo”.

Nel 2015 nel villino del Parco erano partiti anche i corsi della “Scuola dei mestieri e delle professioni”, ultimo vera iniziativa pubblico-privata per dare nuova linfa all’area, anche se il progetto durò poco più di un anno: “La scuola è rimasta qui per un tempo limitato dopo aver trovato sedi più agevoli e consone alle attività proposte. Quello che manca oggi è proprio un investimento risolutivo. Abbiamo difficilmente iniziative private che riescono a rivitalizzare la zonaha detto Piergentili, ricordando anche partecipazioni (vane) del Comune a bandi per affidare la gestione delle strutture. “Di sicuro anche la logistica dell’area, in salita e difficilmente raggiungibile, rende poco appetibile un eventuale interesse imprenditoriale“.

L’assessore ha poi ricordato che il parco ha una comproprietà al 50% con la Provincia di Perugia, “il cui supporto non farebbe certo male. Parco Ranghiasci non è mai caduto nel dimenticatoio – ha sottolineato – pure ad agosto scorso erano stati fatti interventi importanti in occasione del Doc Fest, che aveva previsto attività inerenti alla manifestazione poi rinviate a causa della pioggia e spostate nella palestra di San Pietro. Sul Parco sono stato sempre coerente e realista, non abbiamo mai fatto annunci a vuoto. Putroppo è una zona che presenta palesi difficoltà. Molte sono sempre state le idee lanciate ma senza nessun impegno formale definitivo per poter realizzare davvero qualcosa”.

Goracci – totalmente insoddisfattodella risposta – ha dichiarato: “In definitiva si è detto che non si può far niente e di tirare avanti. Non si amministra così ma si fa il possibile e l’impossibile se in una cosa ci si crede. Se il 50% appartiene alla Provincia facciamoci sentire con i nostri rappresentanti eugubini. Oggi è stato trasmesso un senso di impotenza di fronte ad una situazione che si protrae da anni…