Per il cenone di Natale la spesa crescerà del 2,9%rispetto al 2011 per un totale di circa 175 euro a famiglia. I prezzi elevati costringeranno una famiglia su tre a rinunciare al cenone, rivedendo drasticamente il menù casalingo e magari trasformandolo in un “cenino”, preferendo la qualità alla quantità.
I dati dell'Adoc – L'associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori ha calcolato che tra i prodotti che hanno subito gli aumenti più eclatanti tci classici panettoni (+3,8%), salmone affumicato (+10,3%), datteri (+14,8%) e spumante (+13,2%), ribassi invece per cotechini (-2,5%) e torrone (-13,4%). Sebbene non sia una prodotto tradizionale, dobbiamo registrare l’aumento record del riso, che oggi costa il 25,7% in più del 2011.
Il salasso dell'Imu – Per sostenere tutte le spese, in alcuni casi, non basterà neanche l’apporto della tredicesima, che per l’85% sarà dedicata a coprire Imue le spese ordinarie. Un salasso per le famiglie, che praticamente l’ hanno già spesa prima di incassarla e che oggi più che mai fanno affidamento sul surplus di stipendio (la tredicesima)per fronteggiare la crisi. Un surplus che ssecondo l'associazione avrebbe dovuto essere detassato, in modo da fornire un minimo ritorno economico.
Natale non è più tempo di spese folli e grandi libagioni – Anche a Natale continua, dunque, la contrazione dei consumi alimentari, pari al 4% nell’ultimo anno.” Ci sarà un forte calo della presenza di avventori nei ristoranti Umbri, in media del 25%. “Mangiando fuori casa, una famiglia di 4 persone spenderebbe poco meno di 300 euro, pagando in media tra i 70 e gli 80 euro a persona una cifra al di là delle possibilità di molte famiglie che, pur volendo, non potrebbero sostenere una spesa simile, soprattutto considerando che con circa la metà si può cenare senza farsi mancare nulla, e va bene anche per una tavolata di 8-10 persone. E’ quindi naturale che a Natale e a Capodanno molte famiglie rimarranno tra le mura domestiche”. La riscoperta dell’agricoltura italiana si contrappone alla diminuzione di prodotti esteri, come lo champagne, o esotici, in primis la frutta. Stimiamo anche un aumento del consumo di prodotti equo-solidali e di prodotti acquistati tramite i Gas (gruppi d’acquisto solidali), segno di una rinnovata coscienza etica da parte dei consumatori italiani.”
Dal mercato rionale all'online – Le famiglie italiane stanno riscoprendo anche i mercati rionali, scelti dal 25% delle famiglie per acquistare i prodotti da consumare durante le feste. Infine risulta dall'indagine dell'Adoc che in Umbria “Il 35% dei consumatori sceglierà il discount per fare la spesa per il cenone di Natale, l’unico locale a dare la possibilità alle famiglie di soddisfare le proprie esigenze alimentari senza rimetterci lo stipendio per chi volesse invece acquistare prodotti tipici, come i cestini, direttamente online (8%) consigliamo di appurare che il sito sia verificato e di preferire l’acquisto delle marche più note. Inoltre bisogna stare attenti alla scadenze indicate e occhio alle confezioni con prodotti di seconda scelta, magari mascherati dalla presenza di un prodotto “civetta”, di prima qualità, che può ingannare il consumatore e portarlo all’acquisto di un insieme di alimenti di valore inferiore a quello pagato”.
Il vademecum per il risparmio: Il decalogo dell'Adoc su come evitare sprechi
1. Comprare solo l’essenziale, preferendo la qualità alla quantità, meglio una tavola meno imbandita ma più saporita.
2. Se hai avanzi nel frigo, cerca di riutilizzarli nella preparazione di altri piatti.
3. Utilizza al meglio il congelatore, se ne possiedi uno: surgela i tuoi avanzi di cibo, potranno essere utilizzati come porzioni monoposto.
4. Prova ad acquistare meno e più spesso ciò di cui hai bisogno.
5. Gli avanzi, se in buone condizioni, possono essere donati alle Associazioni di assistenza per i più bisognosi.
6. Al momento dell’acquisto evitare le offerte promozionali illusorie come i 3×2, in questo modo si acquista e si spende più del necessario.
7. Riporre le verdure nella parte bassa del frigo per evitare che ammuffiscano. Per la frutta il metodo migliore di conservazione è a temperatura ambiente. Mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende conservare più a lungo.
8. Il pesce si può conservare in frigorifero, se fresco, per un paio di giorni al massimo, oppure può essere anche congelato. Deve essere sistemato in posizione intermedia nel frigo, opportunamente avvolto in pellicola trasparente o in contenitori chiusi. I molluschi devono essere riposti in un piano intermedio, in contenitori che ne garantiscano l'isolamento dagli altri cibi per evitare eventuali scambi di batteri.
9. Ridurre o moderare le porzioni da servire.
10.Mangiare lentamente permette una migliore digestione e rende possibile gustare più portate.