Numerosi amministratori pubblici – tra i quali il presidente Anci Umbria, Federico Gori, l’assessore ai Trasporti della Toscana Stefano Baccelli, la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, rappresentanti della Regione Lazio – rappresentanti dei comitati dei pendolari e dell’Osservatorio trasporti, hanno partecipato a Orvieto all’incontro organizzato dall’assessore regionale ai Trasporti dell’Umbria, Francesco De Rebotti, sul futuro del trasporto ferroviario. Un futuro incerto, soprattutto alla luce della notizia del trasferimento dei convogli umbri sulla linea lenta.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di tracciare nuove rotte per il trasporto ferroviario, analizzando le criticità attuali e le prospettive di un servizio che incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla competitività dei territori. L’invito emerso è quello a costruire un “fronte comune” che includa anche le altre Regioni e il Governo per tutelare il diritto alla mobilità.
L’assessore De Rebotti ha posto l’accento sulla necessità di unire le forze per affrontare seriamente la questione dei trasporti ferroviari, evidenziando come i problemi non si fermino ai confini amministrativi, dato che i treni regionali, pur con contratti di servizio diversi, viaggiano su direttrici comuni come Roma-Firenze e Roma-Ancona. Ha sottolineato come la vicinanza a Roma aumenti la domanda di mobilità quotidiana per lavoro, studio e turismo, e come le difficoltà siano aggravate dai cantieri in corso, che in estate interesseranno anche la linea Terni-Foligno.
De Rebotti ha poi descritto una quotidianità fatta di tempi di percorrenza più lunghi, orari incerti e cancellazioni improvvise. Un punto cruciale sollevato dall’Assessore umbro riguarda la delibera dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che dal gennaio 2026 (o forse già da dicembre 2025) permetterà la circolazione sulla direttissima solo ai treni che superano i 200 km/h. Per questo, ha detto De Rebotti, “le Regioni hanno chiesto nuovi convogli, ma serve più tempo. Chiediamo di posticipare l’entrata in vigore della norma al 2027 per garantire un servizio umano e continuo”. Ha aggiunto che “la relazione ferroviaria con Roma è fondamentale anche per sostenere la crescita demografica delle aree interne. Non possiamo trattare questo tema come un piccolo pezzo di puzzle. Serve consapevolezza e una strategia nazionale”.
Le proposte emerse
Nel corso dell’incontro, sono emersi vari interventi e proposte volte a migliorare la situazione attuale. Tra i punti salienti, si è parlato della necessità di recuperare gli standard di servizio persi, dell’importanza di una mobilitazione dei sindaci per portare la voce dei territori e del legame indissolubile tra trasporti, sviluppo economico e qualità della vita. È stato inoltre ribadito il ruolo fondamentale dei comitati dei pendolari nel sollecitare azioni concrete per avere trasporti regolari ed efficienti, con richieste di interventi immediati, specialmente per le zone maggiormente penalizzate.
“Il confronto deve salire di livello”
Nelle conclusioni, De Rebotti ha evidenziato come non basti più un tavolo con i soli gestori del servizio. “Il confronto deve salire di livello – ha affermato – è un’emergenza che impone alle Regioni di stare unite davanti all’interlocutore vero: il Ministero delle Infrastrutture, RFI e Trenitalia. Dobbiamo scegliere se rassegnarci alla situazione attuale o concertare insieme un nuovo modello che mantenga un equilibrio tra mercato e trasporto pubblico locale”.
Il percorso proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori appuntamenti tecnici e politici, con l’obiettivo di costruire un’alleanza interregionale forte e coesa, capace di tutelare concretamente il diritto alla mobilità dei cittadini umbri e di tutto il Centro Italia.