A fare lo scoop giornalistico sono stati i conduttori di Guercio, il tg satirico umbro, Tommaso Biondi e Fabio Pinchi, Laureti "Sul Pd chiedo direttamente a voi"
Si conosceranno venerdì prossimo, 26 febbraio, le sorti della legislatura del sindaco Umberto De Augustinis, con qualche giorno di anticipo rispetto alla calendarizzazione della mozione di sfiducia che domani la conferenza dei capigruppo dovrà fissare e che presumibilmente si discuterà il 4 marzo.
A fare lo scoop giornalistico sono stati i conduttori di Guercio, il tg satirico umbro, Tommaso Biondi e Fabio Pinchi che hanno svelato le date di due prossimi incontri rimasti fin qui segreti: quello fissato dal Sindaco per giovedì 25 quando a palazzo comunale incontrerà il Partito democratico con l’intenzione di far cambiare idea ai dem e portarli nella governance, e quella del giorno dopo, 26 febbraio, in cui il segretario del piddì Stefano Lisci ha convocato l’assemblea del partito per riferire dell’incontro e decidere il da farsi. Anche se la base ha già fatto sapere di aver dato un primo mandato a non trattare con la giunta del sindaco e magistrato e di non volerci tornare più di tanto sopra.
La notizia, specie della convocazione dell’assemblea ha, almeno apparentemente, spiazzato la stessa consigliera Camilla Laureti che, intervenuta in trasmissione, ha ribattuto “ne sapete più di me, la prossima volta chiedo prima a Guercio”.
Dunque riflettori accesi venerdì sera su Viale Trento e Trieste, sede storica del partito democratico, che, se dovesse respingere le proposte di De Augustinis, decreterà la fine della amministrazione. Visto che gli altri 11 firmatari restano fermi nella decisione di mandare a casa questa legislatura.
Il talk show satirico di Guercio è stato molto seguito già in diretta da esponenti della Giunta, ma anche da altri consiglieri comunali che hanno voluto sentire questa seconda puntata dedicata ai dissidenti (la prima, della scorsa settimana, aveva visto protagonista il presidente del consiglio Sandro Cretoni rimasto fedele del sindaco insieme agli altri 3 ex leghisti e ai consiglieri di Laboratorio).
“Giallo” assenza della Morelli, a rischio espulsione?
Prima di venire agli interventi, c’è un ‘giallo’ che sta animando queste ultime ore e che è destinato anche nelle prossime a tenere banco: la consigliera di Forza Italia, Marina Morelli, tra i firmatari della sfiducia e che aveva aderito con entusiasmo al talk show, all’ultimo momento ha dato forfait. Da Perugia rimbalza la notizia, non ufficiale, che a frenare la sua presenza sarebbe un presunto provvedimento disciplinare da parte del coordinatore regionale degli azzurri, il sindaco Andrea Romizi, che sul ‘caso Spoleto’ si è sempre tenuto a debita distanza, soffrendo probabilmente il pressing dei maggiorenti del partito che restano vicini a De Augustinis. Impossibile avere una risposta da entrambi. Se rispondesse a verità, ci sarebbe da chiedersi come mai il provvedimento arriva proprio nelle ore in cui si deve calendarizzare la sfiducia. Che sia una ulteriore forzatura nei confronti della consigliera, gesto che va ad aggiungersi ai pressing e alle intimidazioni ricevute nei giorni scorsi da altri dissidenti?
Guercio, “perché sfiduciamo De Augustinis”
A Biondi l’onere di porre la prima domanda, ovvero quali motivi hanno spinto i 15 a recidere la corda con l’amministrazione.
“Non siamo soddisfatti della giunta, la prima giunta di centro destra, e con questo atto ne decretiamo il suo fallimento” risponde Camilla Laureti (Pd) “ricordo che già dal primo insediamento nel 2018 – noi eravamo all’opposizione per 80 voti -, chiedemmo una condivisione e una partecipazione sui temi più importanti della città che già viveva il post terremoto e una crisi economica pesante. Questa condivisione non solo non c’è stata con l’opposizione ma neanche con la struttura comunale, con la stessa Giunta e con la città di Spoleto”.
Di “forte disagio” parla il capogruppo di Fd’I Stefano Polinori “iniziato molto prima della mozione. Se la Laureti lamenta di essere rimasta esclusa da una partecipazione pur essendo in minoranza, figuriamoci come potevamo sentirci noi che eravamo maggioranza. Non si è riusciti a partecipare alla vita della città, quasi nessun rapporto con le associazioni, vedi la vicenda Tari. Per non parlare della sanità che il sindaco ha gestito da solo e con i pochi che gli sono rimasti vicini; un problema di quella portata non può essere sfilato alla politica. Da ultimo la costituzione di questo Comitato di vigilanza che non ha alcuna legittimità”
“Ne abbiamo presentata una (di mozione di sfiducia) prima firmata dai 10 dissidenti, poi abbiamo trovato una intesa anche con il pd” ricorda Ilaria Frascarelli (Spoleto Popolare) “il buongiorno De Augustinis ce lo ha dato al mattino buttando all’aria il progetto MTB Spoleto-.Norcia e tutte le iniziative su cui aveva lavorato la precedente amministrazione Cardarelli di cui facevamo parte. Per Spoleto non è stato fatto niente, quel poco che c’è è solo perché la vecchia amministrazione aveva chiesto finanziamenti e ottenuto progetti. Non c’è alcun rapporto istituzionale, ci hanno isolati da tutto; non c’è stata mai la volontà di costruire un minimo rapporto di convivenza politica leale e trasparente”.
“Il sindaco ha un approccio con il consiglio come di un luogo inutile” ha sostenuto il capogruppo di Alleanza civica Gianmarco Profili “quei 24 consiglieri sono eletti dai cittadini e hanno una funzione di controllo e indirizzo, De Augustinis ha sempre sofferto l’assemblea. Se avesse potuto, avrebbe messo in discussione persino il DL 189 che regola il sisma; all’inizio metteva in dubbio persino la bontà di essere stati inseriti, come territorio, nel cratere del 2016. Se vediamo i soldi che si possono ora spendere in città, sono tutti finanziamenti che vengono dal sisma. Per non parlare di oggi; basta vedere la nota odierna del Comune che incontra le associazioni di categoria: nell’aprile 2020 facemmo una serie di proposte e le mandammo alle associazioni di categoria, con una azione propositiva per prorogare la Tosap, sospendere l’arredo urbano, etc.. Sentir dire oggi che “adesso ci lavoreremo” ci fa solo ricordare che è trascorso inutilmente un anno!”.
“Sono in imbarazzo perché si sono create due forme di opposizione, una naturale decretata dalle elezioni e un’altra all’interno della maggioranza” dice Cesare Loretoni, capogruppo della Lega “all’inizio mi ero convinto di avere il ‘sindaco giusto’ solo leggendo il suo curriculum che mi aveva impressionato, pensavamo che rappresentasse la svolta: credevo che questa esperienza nella magistratura poteva dare quello slancio in più, invece ci siamo fermati solamente a quel modo di operare della magistratura. Ha allontanato i partiti, non ha voluto riconoscere quel voto che i cittadini avevano dato al centrodestra quasi al 70% e quando un sindaco si vuole distaccare dalla parte politica già parte male. Ci abbiamo provato nei primi sei mesi, invece da subito abbiamo compreso: non voleva parlare con il presidente della Mtb Spoleto-Norcia, ma con i cittadini invece “ci devi parlare”. Non ci ha mai ascoltato, fosse stata per una semplice nomina, o le cose più complicate come la rateizzazione delle tariffe. E’ proprio vero che i detti non sbagliano mai: ‘l’abito non fa il monaco’, che si può tramutare in ‘il curriculum vitae non fa il sindaco giusto’. Oggi questa amministrazione con 8 consiglieri non può fare la maggioranza neanche in tempo di covid”.
“Otto e mezzo” ironizza Biondi facendo intendere la posizione della Bececco, ad un passo ormai dal dichiarare il proprio sostegno alla giunta.
“Non siamo mai stati d’accordo con la politica del sindaco, anche se per la città ci siamo sempre stati” interviene la capogruppo di Ora Spoleto Luigina Renzi “la mozione è un atto importante, non ci ho dormito per alcune notti, visto anche il momento. Noi siamo pronti a fare la nostra parte però dobbiamo ammettere il fallimento e siamo qui a sottolinearlo. Sulle scuole, come mi chiedete, si poteva fare di più: dai problemi sui trasporti a quelli per gli edifici scolastici visto che siamo al quarto anno dopo il sisma. Pensate che per il prossimo anno non sapremo dove mettere gli studenti del Liceo Scientifico. Come lista ‘Ora Spoleto’ non siamo in cerca di poltrone, se possiamo fare qualcosa per la città ben venga, ma questa consiliatura è arrivata al capolinea”
Le prossime mosse
A questo punto Guercio svela i prossimi incontri del sindaco con il pd.
“Siete più informati di me che sono nel partito democratico” dice la Laureti “devo chiamare voi per sapere cosa succede nel piddì. Ci sono alcune cose vere come la capigruppo di domani e l’incontro di giovedì con il sindaco. Sarei sorpresa se fossimo solo noi dem a parlare con De Augustinis, mi auguro che parli con tutti, non solo con la politica ma anche con le forze economiche e sociali della città. Vedremo cosa ci dirà e cosa succederà dopo”.
Pinchi stuzzica quindi gli intervenuti ricordando l’affermazione fatta nella scorsa puntata da Sandro Cretoni che “l’ 80% dei cittadini sono con il sindaco e con la sua maggioranza”. La frase che scatena i sorrisi di Polinori, Loretoni, Profili e Frascarelli.
Ma anche la replica sarcastica di Profili: “Il Presidente Blair in Inghilterra, quando il consenso era alto, chiedeva le elezioni per allungare il governo del Paese, pensate che bello se loro stessi, a cominciare da Cretoni, votassero la mozione di sfiducia: andrebbero al voto e con l’80% potrebbero continuare a guidare Spoleto per altri 5 anni”
Ancora la Dante Alighieri
Biondi ‘rispolvera’ una affermazione del sindaco su una “vicenda torbida legata ai progetti delle scuole” e chiede spiegazioni a Profili: “Ho risposto già in consiglio, se ha da chiedere o chiarire qualcosa, lo chiarisca sennò sono parole che possono avere mille significati e che al sottoscritto non piacciano. Anche perché tirano in ballo il precedente sindaco che non ha la possibilità di ribattere. Si può anche secretare una riunione, qual è il problema del sindaco? Se il riferimento è alla delocalizzazione della Dante Alighieri, questa fu decisa perché è in una zona franosa e il finanziamento per la mitigazione della stessa fu successivo; in quel momento non c’erano le condizioni tecniche. Andammo poi in Provincia per chiedere se al posto della Dante si poteva costruire il Polo liceale, ma la stessa istituzione ci rispose di no perché anche se la zona fosse stata mitigata, non era il caso costruirci sopra. Chi invece venne in Giunta Cardarelli a proporre la costruzione di edilizia sociale al posto della Dante fu l’allora e l’attuale assessore ai lavori pubblici Angelo Loretoni. La nostra Giunta ascoltò la proposta ma non diede seguito a nulla”. Come a dire, se il sindaco vuol saperne di più, può chiedere direttamente al suo assessore di fiducia.
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