Emergenza Covid, da mercoledì l’Umbria (che oggi ha toccato i 10 mila positivi) insieme ad altre quattro regioni (Abruzzo, Basilicata, Liguria e Toscana) passerà nella fascia di rischio “arancione”. La Provincia di Bolzano diventa zona “rossa”, mentre nella giornata di martedì 10 novembre verrà valutata la particolare situazione della Campania.
Ecco perché l’Umbria è scivolata in fascia arancione:
i dati del monitoraggio
L’esito delle valutazioni del Comitato tecnico scientifico nazionale è stato anticipato dal ministro Speranza e comunicato dal governatore dell’Abruzzo, Marsilio. L’ordinanza del ministro Speranza verrà già firmata questa sera (lunedì 9 novembre) ed entrerà in vigore da mercoledì.
Cosa cambia da mercoledì: i nuovi divieti
Da mercoledì, quindi, sarà vietato uscire dall’Umbria e spostarsi da un comune all’altro della regione. salvo che per motivi di lavoro, studio, salute o stato di necessità, da comprovare attraverso autocertificazione.
Chiusi bari e ristoranti, tutti i giorni. Si può fare consegna a domicilio. L’asporto è consentito fino alle 22.
I negozi restano aperti. I centri commerciali resteranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie, edicole al loro interno. Su questo si attende l’integrazione con l’ordinanza già emessa dalla presidente Tesei.
Per le scuole non cambia nulla: didattica a distanza per le superiori e, fino al 14 novembre in base all’ordinanza regionale, per le scuole medie. Anche la riduzione fino al 50% del trasporto pubblico era già in vigore in Umbria.
Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Possono rstare aperti i centri sportivi.
Tutte queste norme che valgono per l’intero territorio regionale, infatti, vanno integrate con provvedimenti in vigore o ulteriori misure restrittive da parte della Regione Umbria.
A caccia nel proprio comune
Nelle zone arancioni si può andare a caccia nell’orario consentito (quindi rispettando il coprifuoco dalle 22 alle 5). In forse gli spostamenti in altro comune nel caso in cui si possieda un’autorizzazione specifica (ad esempio per l’appostamento o per la caccia al cinghiale). Le associazioni di categoria raccomandano in questi casi di accertarsi preventivamente della normativa in vigore localmente, anche tenendo conto di ulteriori ordinanze regionali o provvedimenti restrittivi dei singoli comuni. Di norna, comunque, la caccia va esercitata nel proprio comune.
Tiro a volo
La Fitav ha chiarito che nelle aree “arancione” è consentito lo svolgimento, di gare di interesse nazionale e internazionale individuate dal CONI e dal CIP con la partecipazione anche di atleti provenienti da aree “gialle” o “rosse”, purché tutti (anche quelli provenienti dalla medesima o diversa area “arancione”) siano muniti di autocertificazione attestante la necessità di spostamento dal proprio territorio verso il luogo ove viene svolta la manifestazione. Tali gare si svolgeranno esclusivamente a porte chiuse. Consentite le sessioni di allenamento, sia in forma di raduni tecnici sia individuali, da parte anche di atleti provenienti da aree “gialle” o “rosse”, purché tutti (anche quelli provenienti dalla medesima o diversa zona “arancione”) siano muniti di autocertificazione attestante la necessità di spostamento dal proprio territorio verso il luogo ove viene svolto l’allenamento. Le attività sportive di tiro a volo amatoriali e/o non ricomprese sopra sono limitate ai praticanti provenienti esclusivamente dal territorio regionale ove insiste il campo di tiro.
Gli ulteriori chiarimenti del Ministero su sport, tempo libero, figli
Le faq del Ministero della Salute, dopo l’emanazione del Dpcm 4 novembre e delle prime ordinanze del Ministro Speranze per la classificazione delle Regioni, hanno chiarito ulteriormente cosa si può fare nelle varie regioni.
Nelle zone arancioni dalle 5 alle 22 si può fare attività motoria. Si può andare in bicicletta o portare a spasso il cane, ma senza fare assembramenti.
Per viaggiare in auto con persone non conviventi il passeggero deve sedere dietro. Tutti devono avere la mascherina.
Si può raggiungere la seconda casa se questa si trova nel proprio comune. Altrimenti si può raggiungere solo per necessità “imprevedibili” (come un guasto).
Il genitore separato può sempre andare a trovare i figli minorenni, anche se in altro comune o regione.
Prime reazioni dalla Regione
Il provvedimento, visti gli ultimi numeri del Covid in Umbria, non hanno sorpreso la Regione. La presidente Tesei continua a ripetere che la situazione è seria. E per questo è stato chiesto anche l’apporto di Bertolaso. Da Palazzo Donini ci si attende dal Governo un sostegno per le attività costrette a restare chiuse.