Emergenza Covid, il Nucleo di valutazione regionale spiega perché, di fronte all’impennata dei contagi Covid, era necessario chiudere le scuole nei comuni a rischio.
L’aumento dei contagiati (273 settimanali ogni 100 mila abitanti in provincia di Perugia, con picchi molto superiori in alcuni comuni del Perugino, del Folignate e del Trasimeno) e il rischio della circolazione di varianti del Coronavirus hanno spinto i tecnici e la sanità regionale, attraverso la Regione, a chiedere ed ottenere che molti sindaci emettessero ordinanze prevedendo anche lo stop alla didattica in presenza.
Il problema, secondo gli esperti, non è tanto l’incidenza dei positivi nella popolazione studentesca. I positivi tra gli studenti delle elementari e delle medie sono 164 su una popolazione di circa 79 mila studenti. Sedici alle superiori, dove dal 25 gennaio era tornato in classe il 50% dei circa 38 mila studenti.
Quanto il fatto che lo spostamento di persone tra comuni “mette in movimento il virus“. Che nel Perugino, anche per la possibile presenza della variante brasiliana (molto contagiosa), secondo le prime conferme che si sono avute dall’Istituto superiore di sanità, sta coinvolgendo anche tanti giovanissimi.
“Se tante scuole si stavano e si stanno chiudendo in molti comuni – commentano gli esperti della Regione – evidentemente un problema c’è“.
Le curve dei nuovi positivi al Coronavirus in Umbria (quasi tutti asintomatici) vedono un balzo di bambini e ragazzi. Soprattutto tra i 6 e i 10 anni (l’età delle elementari) l’andamento viene definito “allarmante“, con il passaggio in pochi giorni (dal 17 al 31 gennaio) da poco più di 150 a quasi 450 casi.
E un aumento esponenziale si è registrato anche nella fascia di età tra 11 e 13 anni, mentre tra i bambini sotto i 5 anni si è avuto in incremento dal 17 al 23 gennaio (da circa 130 a 250 casi).
E’ anche vero, d’altro canto, che si tratta di numeri destinati a salire, visto che la popolazione studentesca (anche tra i bambini e i ragazzi nei comuni dove sono state chiuse le scuole) è ora oggetto di una mirata attività di screening.
E a proposito dei test anti Covid effettuati nelle farmacie Federfarma, su 17.193 studenti e prof che hanno finora effettuato il tampone, 149 sono risultati positivi.
Nella giornata di giovedì 1863 tra studenti e prof hanno fatto il test, con 26 esiti positivi al Covid.