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Coronavirus, variante brasiliana in molti dei campioni umbri

Coronavirus, variante brasiliana in molti dei 42 ulteriori campioni che dal laboratorio dell’ospedale di Perugia sono stati inviati a Roma per l’analisi dell’Istituto superiore di sanità.

L’anticipazione era stata data nella tarda serata di giovedì dall’Ansa ed ha trovato le prime conferme, anche se si attendono ad ore note ufficiali. Oggi, nella riunione della Cabina di regia nazionale, il caso umbro sarà monitorato con particolare attenzione.


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La variante brasiliana del Coronavirus – forse più aggressiva, sicuramente con una velocità di contagio molto superiore – era stata individuata in un anziano paziente perugino, poi deceduto, e un 78enne di Magione, che si trova ancora ricoverato all’ospedale di Perugia in condizioni critiche.

I campioni sui due soggetti erano stati prelevati lo scorso 8 gennaio, quando ancora non era stata individuata la cosiddetta variante brasiliana, scoperta ufficialmente per la prima volta in Giappone il 10 gennaio.


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Due casi, quelli riscontrati all’ospedale di Perugia, considerati subito anomali, anche perché non si è riusciti a trovare la fonte di contagio. E per la velocità con cui si è propagato il focolaio all’interno dell’ospedale.

Per questo i campioni sono stati inviati all’Istituto superiore di sanità a Roma, che lunedì scorso ha dato una prima conferma che si tratta di “variante brasiliana o similare” del Coronavirus.

Per questo a Roma da Perugia sono stati inviati altri 42 campioni di pazienti Covid di particolari cluster. E secondo il sequenziamento effettuato allo Spallanzani, gran parte di questi campioni presenterebbero la variante brasiliana del Coronavirus.