All’esordio della Fase-3 della pandemia di Covid-19 iniziata a gennaio, che ha messo in ginocchio l’Italia, e ancora sta mettendo a dura prova molti paesi nel mondo, l’Umbria conferma la sua posizione di regione sicura.
Da alcuni giorni, infatti non si contano contagi. A 14 giorni ormai dall’inizio della Fase-2, e quindi della libera circolazione delle persone all’interno dei confini regionali e della riapertura di uffici e negozi la situazione sembra mantenersi tranquilla nel cuore verde d’Italia, nonostante qualche impasse istituzionale per una fuorviante lettura dei dati.
I dati comparati
Dati che si rivelano molto interessati, nella lettura che ne fa il Dott. Luca Fusaro sulla base dei dati del Ministero della Salute.
In questo secondo report – il primo pubblicato il 25 aprile da TuttOggi testimoniava la buona performance della sanità in Umbria – il dott. Fusaro laureato in Economia Applicata con la passione dell’approfondimento statistico, ha comparato i dati relativi alla diffusione del Coronavirus in Umbria tra i mesi di aprile e maggio.
L’articolo analizza in particolare i seguenti aspetti:
- Positivi e tamponi;
- Deceduti e dimessi/guariti;
- Attualmente positivi.
La situazione attuale
Prima di iniziare diamo uno sguardo alla situazione attuale grazie al seguente grafico che illustra la percentuale dei casi di infezione da Coronavirus in Umbria suddivisi per setting assistenziale (isolamento domiciliare, ricovero ospedaliero, ricovero in terapia intensiva) e la percentuale di pazienti guariti e deceduti.
Il totale dei soggetti trovati positivi al Covid-19 in Umbria, al primo giugno, è di 1.431 con un tasso di guarigione del 92,52% e di letalità dell’5,31%. Gli attualmente positivi sono il 2,17% di cui lo 0,98% in isolamento domiciliare, l’1,05% ricoverato con sintomi, lo 0,14% in terapia intensiva.
Il tasso di guarigione più alto d’Italia
Il tasso di guarigione del 92,52% è il più alto d’Italia. Il grafico seguente evidenzia il confronto con le altre regioni:
Positivi e tamponi
La tabella che segue mostra il numero di tamponi analizzati, comprensivi di quelli di controllo o monitoraggio, e di persone risultate positive nei mesi di aprile e maggio in Umbria.
Umbria | Tamponi | Positivi |
01-30 aprile | 27.774 | 314 |
01-31 maggio | 34.094 | 39 |
Il numero di tamponi analizzati a maggio è superiore a quello di aprile, mentre i soggetti positivi al Covid-19 si sono ridotti di molto passando da 314 a 39. L’aumento dei tamponi non si è tradotto in un incremento dei soggetti positivi bensì in una riduzione.
I tamponi diagnostici sono quelli che servono a scoprire se una persona è infetta, escludendo così i successivi tamponi di controllo. Nel mese di maggio solo lo 0,16% dei tamponi diagnostici sono risultati positivi (39 su 24.954).
Deceduti e dimessi/guariti
Nel mese di maggio si evince una notevole riduzione del numero di deceduti e dei soggetti dimessi/guariti rispetto ad aprile.
Umbria | Deceduti | Dimessi/guariti |
01-30 aprile | 30 | 902 |
01-31 maggio | 9 | 232 |
Attualmente positivi
L’alto numero di guariti nei mesi di aprile e maggio permette un calo notevole degli attualmente positivi. Il 30 aprile risultano 233 casi attivi di cui 68 ricoverati con sintomi, 16 in terapia intensiva, 149 in isolamento domiciliare. Il 31 maggio i soggetti attivi si riducono a 31 di cui 15 ricoverati con sintomi, 2 in terapia intensiva, 14 in isolamento domiciliare.
Umbria | Attualmente positivi | Ricoverati con sintomi | Terapia intensiva | Isolamento domiciliare |
30 aprile | 233 | 68 | 16 | 149 |
31 maggio | 31 | 15 | 2 | 14 |
Al 31 maggio dei soggetti attivi il 48,39% è ricoverato con sintomi, il 6,45% in terapia intensiva, il 45,16% è in isolamento domiciliare.
Conclusioni
Vediamo nel dettaglio cos’è cambiato nel mese di maggio rispetto a quello precedente:
- Il numero di tamponi analizzato è più alto, ma non si è tradotto in un aumento dei soggetti positivi bensì in una riduzione;
- Il numero di decessi e di dimessi/guariti è stato sensibilmente inferiore;
- Si è riscontrata una riduzione del numero di soggetti attivi pari a 202.
Grazie all’efficienza del suo sistema sanitario, alle misure adottate e al rispetto delle stesse da parte della popolazione, l’Umbria è la regione d’Italia che ha risposto meglio all’emergenza Covid-19. Una dimostrazione è l’elevato tasso di guarigione pari al 92,5% e il basso tasso di letalità del 5,3% al primo giugno.
Si è dimostrato che l’aumento dei tamponi analizzati non si è tradotto in una crescita dei casi positivi in quanto l’epidemia è in regressione. La percentuale dei tamponi diagnostici positivi, pari a 0,16%, è ormai quasi nulla.
Il mese di aprile è stato quello con il numero più alto di guariti, pari a 902, e a maggio si ha un ulteriore calo di decessi, 9 contro i 30 del mese precedente. I soggetti attivi al primo giugno sono 31 e 14 di questi sono in isolamento domiciliare. Solo la Basilicata con 29 e la Valle d’Aosta con 15 hanno meno casi attivi.
Il mese di maggio ha segnato una svolta importante nella battaglia al Covid-19 per l’Umbria. Quest’analisi dimostra un complessivo e marcato miglioramento che ci consente di guardare con ottimismo al mese di giugno.