di Bernardino Ragni e Fausto Angeli
“Lo scorso primo Gennaio volevamo cominciare bene il 2008 facendo una passeggiata al Giro dei Condotti di Spoleto. All'imbocco di Via del Tiro a Segno siamo stati accolti da un misterioso pannello di cantiere, il quale annunciava che il “Comune di Spoleto”, la “Edilizia Falpo” di Roma e la “MG” di Spoleto stavano evidentemente facendo qualcosa, ma non si sa cosa: sul policromo cartello non risultano tipologia dei lavori, tempi, autorizzazioni (Image_1). Risultano invece subito evidenti l'ampliamento della sede del “percorso pedonale pubblico” ed il ricarico di inerti per agevolare il transito di automezzi (Image_2 e 3). E' anche evidente la forte riduzione delle siepi che fiancheggiano per qualche decina di metri l'inizio del percorso, sia a causa di taglio diretto, sia per effetto del transito di automezzi pesanti (Image_4). Laddove fiancheggia l'antico acquedotto la ruspa, al fine di allargare il “percorso pedonale pubblico”, ha operato un profondo taglio della scarpata che lo sostiene (Image_5) provocando, insieme al via-vai di mezzi pesanti, il cedimento del muro a secco che, ancora per poche decine di metri fiancheggia la via (Image_6). Proseguendo con la “passeggiata”, proseguono gli sbancamenti della scarpata (Image_7) ed il distacco di ampie sezioni del muro a secco (Image_8). In alcuni tratti il muro a secco è completamente crollato sul piano viario (Image_9) e lo sbancamento interessa anche le piccole pareti rocciose che si alternano al manufatto (Image_10). Inopinatamente, sulla scarpata di valle si apre una nuova strada che scende ad un edificio privato (Image_11 e 12); il pannello di cantiere parla di “sistemazione strada”, ma qui di strade non ce ne sono mai state; il cartello, tuttavia, non annuncia profondi sbancamenti sul lato della nuova strada, che invece adesso ci sono (Image_13). Quella che doveva essere una “passeggiata pedonale pubblica” e che si è invece trasformata in via crucis, culmina con un altro vistoso sbancamento della sede viaria, a ridosso dell'ex convento delle Palazze, al solito scopo di agevolare il via-vai di automezzi pesanti (Image_14). Si prosegue il Giro dei Condotti in direzione Fortilizio dei Mulini, senza ulteriori, apparenti interventi; ma, sul piccolo belvedere sopra l'eremo di San Leonardo, ecco un nuovo pannello di cantiere (Image_15) che ci sembra del tutto identico al primo. Non basta: un'altra replica del solito pannello nulla-dicente la troviamo appesa all'imbocco del Ponte delle Torri (Image_16) dal Giro della Rocca. In conclusione: una delle poche cose comprensibili dei tre pannelli è che il Giro dei Condotti viene definito “percorso pedonale pubblico”; ciò che tali cartelli non dicono, ma che è stato effettivamente fatto, è il grave danneggiamento paesaggistico ed ecologico di detto “percorso” al fine di far transitare più agevolmente i mezzi pesanti che, in tutta evidenza, vanno e vengono dai cantieri edili attualmente presenti nel tratto del Giro dei Condotti da Via del Tiro a Segno alle Palazze. Ci domandiamo: questo è il concetto di percorso pedonale pubblico del Comune di Spoleto? Ed inoltre: la minacciosa dislocazione dei nulla-dicenti cartelli presagisce ad una estensione a tutto il Giro dei Condotti del pesante e incongruo intervento sopra descritto? Non da ultimo: siamo di fronte al primo passo di “fatto compiuto” che porterà alla rotabilizzazione del sentiero per Santa Elisabetta? Inoltre: i lavori in corso presso l'edificio privato del Giro dei Condotti, nuova strada e sbancamenti compresi, sono dotati delle necessarie autorizzazioni ambientali? Infine, ma concettualmente in primis, l'area oggetto degli interventi descritti è in adiacenza fisica e in continuità ecologica e paesaggistica con il Sito Natura 2000 “Monteluco di Spoleto” (IT5210064): per tale motivo, è stata effettuata la prevista Valutazione di Incidenza Ambientale di detti lavori?”