Jacopo Brugalossi
La sezione “controllo sugli enti” della Corte dei Conti ha pubblicato la relazione sugli esercizi finanziari 2011 e 2012 della Fondazione Festival dei 2 Mondi. Un obbligo di legge essendo l’ente uno di quelli che ricevono contributi statali, e già effettuato per il biennio 2009-2010. Il documento parte dalla “svolta” del 2008, quando – si legge testualmente – “la Fondazione ha acquisito la certezza del suo dovere giuridico di organizzare (per la prima volta in via diretta) il Festival di Spoleto ed ha assunto, in toto ed in modo esclusivo, il compito di gestire i contributi ricevuti”. “Nella sostanza – si legge ancora -, il legislatore, preso atto dell’esistenza di due organismi privati (Fondazione e Associazione, ndr) e del previgente sistema per la disciplina delle reciproche relazioni – regolato, dallo Statuto della Fondazione, su base convenzionale – risolse di attribuire alla Fondazione stessa il ruolo di collettore del finanziamento statale e di garante del relativo impiego, per la periodica realizzazione della manifestazione, con obbligo di invio dei propri bilanci al ministero erogatore”.
I costi di gestione – Il numero degli organi è stato ridimensionato, con la modifica dello statuto nel 2006, con la soppressione del comitato esecutivo e del segretario generale e con la riduzione da 5 a 3 dei revisori dei conti. Anche i membri dell’organo di gestione, che da “Comitato di gestione” ha assunto il nome di “Consiglio di amministrazione” sono diminuiti, passando da 7 a 5. I compensi dei membri del collegio dei revisori sono calati nel 2011 del 40% rispetto al 2010, per poi riaumentare di un 6% nel 2012. Calati anche, ma in maniera meno sensibile, quelli del direttore artistico e del direttore amministrativo: il primo ha percepito nel 2012 un compenso di 160mila euro lordi (a fronte dei 169mila percepiti nel 2010), il secondo invece è passato a 78mila euro (nel 2010) a 70mila due anni dopo. Complessivamente, i costi per il personale sono diminuiti nel 2011 del 22% per cento rispetto al 2010, passando da oltre 900mila euro a poco più di 700mila, ma sono risaliti fino a 824mila euro nel 2012, con un aumento del 15,7% rispetto all’anno precedente. Un’impennata dovuta al raddoppio del personale a tempo determinato e all’aumento di quello a tempo indeterminato.
Le “raccomandazioni” della CdC – E’ proprio sul fronte delle spese che la Corte dei Conti, nella sua relazione, ha rilevato “l’opportunità, per il futuro, di contenere le spese per il personale, sia per le unità di personale a tempo indeterminato, il cui numero risulta invariato rispetto all’aumento retributivo, sia per le unità a tempo determinato, raddoppiate da un anno all’altro e il cui costo ha registrato un aumento del 18% nel 2012 rispetto al precedente anno”. Per quanto riguarda invece incarichi esterni e consulenze (compresi quelli affidati ai direttori artistico e amministrativo, i cui costi tra il 2011 – 700mila euro – e il 2012 – 761mila – sono aumentati del 7%), la CdC prende atto che “per la peculiarità dell’Ente lo stesso non può avvalersi di professionalità interne, (…) così pure come si prende atto del fatto che l’Ente ha ottemperato all’obbligo di pubblicazione sul proprio sito degliincarichi affidati, anche se ne risulta macchinosa la consultazione”. Tuttavia, “anche per tale ambito – si legge nel documento – questa Corte sottolinea l’esigenza di limitare gli incarichi ai casi di effettiva ed accertata necessità”.
I contenziosi – Iniziato negli anni precedenti a quelli presi in esame dalla Corte dei Conti, il contenzioso con l’Associazione Festival ha tuttora contraccolpi finanziari. Le spese legali sostenute dalla Fondazione tra il 2011 e il 2012 ammontano a poco più di 35mila euro e sono interamente imputate all’esercizio 2011. Risulta tuttora pendente, inoltre, il contenzioso con una società incaricata dalla Fondazione di occuparsi delle sponsorizzazioni (l’ultima udienza si è tenuta nel novembre dello scorso anno). La società ha trascinato in giudizio la Fondazione lamentando il recesso unilaterale, da parte di quest’ultima, di un contratto di prestazione di servizi e chiedendo un risarcimento di 540mila euro. La Fondazione si è costituita a sua volta in giudizio contestando in toto le pretese avanzate dalla società e chiedendone il rigetto in quanto totalmente infondate in fatto e in diritto. Secondo i legali della Fondazione, infatti, nessun contratto sarebbe mai stato sottoscritto con questa società. Le parti torneranno in aula a giugno.
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