Coronavirus, il Governo chiude in tutta Italia negozi e attività non essenziali

Coronavirus, il Governo chiude in tutta Italia negozi e attività non essenziali: “Gli effetti tra due settimane”

Sara Cipriani

Coronavirus, il Governo chiude in tutta Italia negozi e attività non essenziali: “Gli effetti tra due settimane”

Chiudono bar, ristoranti, pub, negozi, centri di bellezza, nelle aziende aperti solo i reparti di produzione in sicurezza
Mer, 11/03/2020 - 22:07

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Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus decretata la chiusura in tutta Italia di negozi ed esercizi non essenziali. Ad esclusione quindi delle vendite di generi alimentari, farmacie e delle attività produttive in grado di garantire protocolli di sicurezza per i lavoratori.

La comunicazione è stata fatta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, attraverso la pagina istituzionale Facebook. Una comunicazione, fatta nella serata di mercoledì, in cui annuncia l’attesa ulteriore stretta nelle misure di contenimento del contagio da Coronavirus Covid-19.

Una comunicazione fatta nella giornata in cui l’Italia ha registrato il numero maggiore di casi positivi nel mondo, l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia, e l’Europa ha dato il via libera ad una serie di misure eccezionali per arginare l’emergenza, anche sul piano economico.

Le parole di Conte

Il premier, lodando l’impegno degli italiani, ha chiesto loro un ulteriore sacrificio.

Saranno dunque chiuse tutte le attività (negozi, bar, pub, ristoranti, saloni di bellezza) ad eccezione di quelle che vendono generi alimentari e delle farmacia. Conte ha assicurato che non mancheranno i generi alimentari, chiedendo quindi alla cittadinanza di non precipitarsi a fare acquisti. Aperti anche tabacchi ed edicole, distributori di carburanti, negozi per l’igiene.

Saranno chiusi i reparti aziendali che non sono fondamentali per la produzione; gli altri potranno continuare l’attività, garantendo però la sicurezza dei dipendenti.

Restano garantiti i trasporti, i servizi bancari, postali e assicurativi. Saranno garantite le attività di settore agricolo e zootecnico.

La regola – ha detto Conte – resta la stessa: limitare gli spostamenti ai motivi di salute, lavorativi o allo stato di necessità“.

“Gli effetti tra due settimane”

Conte ha ipotizzato anche un arco temporale: “L’effetto di questo grande sforzo – ha detto – potremo vederlo tra un paio di settimane“.

La chiusura scatta dal 12 marzo e per ora è prevista fino al 25 marzo.

Il commissario per le attrezzature sanitarie

Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, sarà commissario delegato per l’approvvigionamento delle apparecchiature medico-sanitaria, in coordinamento con la Protezione civile.

L’appello agli italiani

“Se saremo tutti a rispettare queste regole usciremo più in fretta da questa emergenza”

“Il Paese ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi, della responsabilità di 60 milioni di italiani che quotidianamente compiono piccoli, grandi sacrifici, per tutta la durata di questa emergenza”

“Siamo parte di una medesima comunità. Ogni individuo si sta giovando dei propri, ma anche degli altrui sacrifici. Questa è la forza del nostro Paese. Rimaniamo distanti oggi, per abbracciarci con più calore, per correre più veloci domani. Tutti insieme ce la faremo!”

La lettera di Fontana

I provvedimenti del Governo accolgono quindi la richiesta che era stata fatta dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Che in una lettera aveva spiegato la necessità di chiudere tutte le attività non essenziali. “Non una vera e propria serrata” aveva spiegato. “Resterebbero infatti aperti i servizi di pubblica utilità, le edicole, i negozi di generi alimentari naturalmente, le imprese -con attività sospesa o limitata in base a un accordo raggiunto con Confindustria Lombardia – e i trasporti pubblici che restano su strada. Chiuderebbero i centri commerciali, i negozi, bar, pub, ristoranti, sospesi i servizi di mensa sia nelle strutture pubbliche che private”.

[Articolo modificato il 12 marzo 2020]
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