Di fronte all’emergenza Coronavirus i sindacati dei bancari chiedono di chiudere le banche per due settimane. L’Abi (l’Associazione Banche Italiane) è pronta ad una riduzione degli orari, ma la chiusura totale viene osteggiata da sindaci e istituzioni. Preoccupati soprattutto per gli anziani, che spesso non sanno effettuate operazioni bancomat o online.
La trattativa in corso
A Roma è in corso la trattativa tra le parti sociali. “Abbiamo chiesto al presidente del Casl Abi, Salvatore Poloni – la comunicazione inviata poco fa ai segretari territoriali dei sindacati di categoria – la chiusura di tutte le filiali in Italia per almeno due settimane, garantendo, proprio perché le banche gestiscono un servizio pubblico, l’utilizzo del bancomat e dei sistemi di home banking. La nostra richiesta vale anche per il settore del credito cooperativo in quanto Federcasse aderisce Abi“.
Tra Abi e sindacati trovato l’accordo
Questa la nota dei segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto.
“È in corso una trattativa con l’Abi – informano i sindacati – per condividere le misure di sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori bancari che fotografino l’attuale momento, integrando quelle già approvate dai singoli gruppi e aziende“.
La trattativa andrà avanti tutto il giorno. L’obiettivo è garantire una soluzione “volta ad assicurare la massima tutela in particolare alle lavoratrici e ai lavoratori a contatto col pubblico”.
Mercoledì la decisione
L’Abi ha comunicato che il tema sarà al centro del Comitato esecutivo Abi in programma mercoledì prossimo.
Un problema analogo è stato posto dai sindacati dei lavoratori delle Poste, che lamentano l’eccessivo afflusso di clienti per servizi non essenziali e quindi in violazione del decreto del Governo contro il Coronavirus.