La possibilità, anche in questi giorni di emergenza Coronavirus, di recarsi nei propri orti e campi coltivati per curarli, pur se situati in altro comune da quelli di residenza, è stata accolta con particolare favore nel comprensorio del Trasimeno. La conformazione del territorio, la vicinanza dei comuni pur nella contiguità geografica e la tradizione locale ha fatto sì, infatti, che molte famiglie abbiano il proprio terreno, più o meno grande, coltivato per l’uso domestico. In precedenza soltanto gli agricoltori avevano il permesso di recarsi nei campi per coltivarli. Ora questa possibilità è offerta anche alle famiglie per i loro orti e appezzamenti di terreno.
L’appello dei sindaci
Ed anche molti sindaci del Trasimeno hanno accolto con favore questa interpretazione estensiva dei divieti, annunciata dal ministro Teresa Bellanova che ha postato la Faq del Governo.
I sindaci del Trasimeno, tuttavia, raccomandano la massima serietà: “Non è un’autorizzazione a scampagnate – ricordano molti con un messaggio condiviso sulle pagine Facebook dei rispettivi enti – ma una corretta misura per salvaguardare anche le nostre piccole produzioni alimentari familiari“.
Serve l’autocertificazione, indicando dove è situato il terreno di proprietà.
Quindi la raccomandazione alla prudenza: “Andiamoci lo stretto necessario, e non in gruppi, ci saranno i controlli delle forze dell’ordine“.