Indennità da Coronavirus, dalla Regione 11milioni di euro per i 10mila lavoratori del sistema sanitario regionale. Mille euro a testa per chi sta in prima linea contro il Covid-19.
Questo il quadro della trattativa tra la Regione e le organizzazioni sindacali Cgi, Cisl e Uil. Un accordo che è in dirittura di arrivo, come hanno confermato la presidente Donatella Tesei e l’assessore regionale Luca Coletto.
“L’indennità di malattie infettive per il personale sanitario coinvolto nella gestione dei pazienti Covid-19 e la ‘produttività una tantum’ che sarà riconosciuta a maggio vanno nella giusta direzione – commentano i sindacati Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl -. Dopo Toscana ed Emilia Romagna, anche l’Umbria valorizza lavoratrici e lavoratori della sanità”.
In un volantino i tre sindacati, in vista della firma dell’accordo di programma fissata per martedì, esprimono un “grazie doveroso” alla Regione e rilanciano su un piano straordinario di assunzioni per sostenere la sanità pubblica.
A chi spetta
L’indennità sarà riconosciuta al persone sanitario (tutte le figure professionali) del comparto dei servizi coinvolti nella gestione dei pazienti Covid-19.
Secondo le anticipazioni dei sindacati, l’indennità rientrerà nella produttività di maggio, una tantum. E sarà così ripartita: 45 euro al giorno per i lavoratori prevalentemente impegnati in assistenza, emergenza, diagnostica e attività territoriali dei pazienti Covid-19. Ai lavoratori prevalentemente impegnati in altre tipologie di interventi sono riconosciuti 25 euro. Venti euro al giorno per il resto del personale. Con una riduzione del 50% per le giornate di lavoro svolto in modalità smart working.
Le altre misure
L’accordo che sarà siglato non riguarda solo le indennità economiche. Prevista una verifica sulle stabilizzazioni e le assunzioni del personale (già avviate azioni dalla Usl1 e dalla Usl2) e per garantire la sicurezza degli operatori anche attraverso la disponibilità ed il corretto utilizzo dei dispositivi individuali.
Le parti hanno concordato appena possibile di avviare la contrattazione regionale sul Tavolo di confronto tra Regione e sindacati.