CONVEGNO SU MANIFATTURIERO: TERNI PUNTO STRATEGICO DELL'INDUSTRIA - Tuttoggi.info

CONVEGNO SU MANIFATTURIERO: TERNI PUNTO STRATEGICO DELL'INDUSTRIA

Redazione

CONVEGNO SU MANIFATTURIERO: TERNI PUNTO STRATEGICO DELL'INDUSTRIA

Mer, 29/06/2011 - 17:39

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Un ciclo della storia economica di questo territorio si è chiuso, adesso occorre trovare le strade per aprire le porte ad un nuovo futuro. E’ quanto emerso oggi dal convegno della Provincia di Terni su “Risorse manifatturiere e strumenti di policy per una crescita sostenibile nel territorio ternano” in svolgimento a Palazzo Gazzoli. Nel mondo che cambia la sfida del rilancio economico deve essere basata sulla ricerca, sui sistemi intersettoriali di filiera e sull’internazionalizzazione delle imprese (come sintetizzato da Luca Ferrucci, ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università di Perugia) che possono creare le condizioni per immettere quei fattori di innovazione necessari oggi alla ripresa. Ad aprire i lavori è stato il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli sottolineando la necessità di “spostare l’attenzione sull’impostazione per il futuro dell’Umbria, in particolare della provincia di Terni”.“Penso sia utile – ha dichiarato – partire dal quadro dell’economia regionale emerso dal rapporto della Banca d’Italia. Dall’analisi dei parametri, quali Pil, produttività, occupazione, dimensione e capitalizzazione delle imprese, appare un’Umbria più o meno in linea con l’Italia che cresce poco o cresce soprattutto nei settori innovativi e con quelle realtà che hanno saputo proiettarsi a livello internazionale. Dobbiamo evitare una politica attendista ed aprire un “cantiere” per discutere in modo trasparente dei problemi e delle prospettive dell’economia ternana”. Partire dall’industria, secondo Polli, ha diversi significati. “Innanzitutto – ha spiegato – si vuole prendere in considerazione un territorio, come quello ternano, che storicamente ha dato molto all’imprenditoria manifatturiera nazionale, con la sua vocazione nei settori della siderurgia e della chimica. In secondo luogo ci si vuole occupare delle prospettive: senza industria è difficile ricostruire lo sviluppo. Parlare di industria significa, quindi, non solo guardare al passato, ma anche al futuro e alle esigenze tecnologiche e di consumo che emergeranno dai mercati. Il dibattito odierno – ha osservato sempre il presidente – si colloca in un momento particolare della storia industriale ternana. Non dobbiamo fronteggiare solo la crisi, ma la crisi si interseca con altre dimensioni economiche, quali la presenza delle multinazionali e di aziende dinamiche di piccole e medie dimensioni. Le multinazionali, che hanno contribuito a preservare un tessuto industriale importante, presentano contestualmente modelli di governance e decisionali troppo distanti dal territorio, con difficoltà di regolazione dei processi di sviluppo. Al massimo, come nel caso della Basell o della Tk Ast, si può svolgere un non facile ruolo di intermediazione tra gli interessi locali e quelli delle multinazionali. Come già accennato, si affermano, tuttavia, realtà imprenditoriali di piccole e medie dimensioni, con radici proprietarie nel nostro territorio, che contribuiscono, viceversa, a generare importanti prospettive di sviluppo attraverso nuovi tassi di innovazione e di internazionalizzazione del sistema provinciale. C’è un sistema di imprese che ha qui le sue radici, e un sistema territoriale che si organizza per fare da supporto, così da essere protagonista nella globalizzazione, in particolare verso i paesi oggi trainanti, Bric (Brasile, India e Cina). Anche per questo – ha rimarcato il presidente – è necessario guardare oltre i confini nazionali, come, ad esempio, continua a fare con successo la Germania. Il convegno di oggi è anche una tappa, quella del Tavolo territoriale, nel percorso di concertazione che, a livello regionale e nell’ambito dell’ “Alleanza per l’Umbria”, punta a stimolare la partecipazione dei soggetti dal basso, in particolare degli imprenditori per far germogliare nuovi stimoli allo sviluppo”. Il presidente ha posto l’accento sui giovani. “Lo sviluppo economico ternano – ha detto infatti – necessita sempre più di coniugarsi con i giovani e quindi con la “palestra” culturale e scientifica migliore che è l’Università. Una mission, quella ternana, al servizio del territorio, ma che deve saper guardare anche oltre i confini, con una caratterizzazione su quattro facoltà rilevanti per attrarre studenti e fare ricerca scientifica di qualità. La giornata di oggi – ha concluso – non deve essere intesa come conclusiva, ma rafforzativa di un percorso partecipato che si prefigge di indicare alle istituzioni e alla politica gli strumenti per realizzare al meglio l’interesse della comunità”. Il sindaco Leopoldo di Girolamo ha affermato che il manifatturiero è un settore chiave del nuovo sviluppo perché attraverso il suo rilancio si possono agganciare treni importanti a livello nazionale e internazionale. Di Girolamo ha colto l’occasione per sottolineare che le condizioni base nel ternano ci sono e che non è tutto negativo. “Da noi – ha reso noto infatti – il numero dei fallimenti è tra i più bassi d’Italia e la pubblica amministrazione ha parametri di efficienza che si inseriscono ai primi posti a livello nazionale, ora occorre mettere in campo sforzi e progettualità nuove e compatte in grado di fare sistema e di dare prospettive di crescita al nostro territorio”. “La ripresa passa per il manifatturiero – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo Gianluca Rossi – e non si può fare ameno di programmare politiche industriali. Laddove si è agito così i risultati sono stati evidenti. Tuttavia occorre una forte iniezione di competitività e innovazione perché come la ripresa dovrà ripartire dall’industria e non dai consumi i quali, come dicono le previsioni, non cresceranno”. Di innovazione tecnologica come chiave dello sviluppo ha parlato invece il rettore dell’Università di Perugia Francesco Bistoni il quale ha sottolineato il valore delle nuove frontiere della ricerca. “Su questo versante – ha assicurato il rettore – l’Università farà la sua parte”. Bistoni ha infine sottolineato l’importanza ai fini dello sviluppo del puntare sul manifatturiero in versione moderna come volano di sviluppo locale e regionale e in grado di creare i presupposti per fare sistema”.

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