Supera i 24 milioni di euro il tesoretto accumulato dagli umbri in contanti e titoli a custodia. Per la precisione, secondo quanto rilevato dalla Banca d’Italia nel suo rapporto di novembre sull’economia umbra, famiglie e imprese della regione, insieme, hanno accumulato risparmi per 24 miliardi e 80 milioni di euro.
Di questi, oltre 16 miliardi e mezzo sono in depositi, mentre la parte restante è detenuta in titoli a custodia.
I depositi bancari
la Banca d’Italia rileva come nella prima metà del 2019 i depositi bancari di famiglie e imprese siano cresciuti rispetto alla fine dello scorso anno (dallo 0,3 al 2,6%). In particolare ha ripreso vigore la dinamica delle disponibilità liquide delle famiglie consumatrici detenute in conto corrente: poco meno di 7 miliardi e mezzo di euro nei conti correnti delle sole famiglie, con un incremento in sei mesi del 4,4%. Altri 5,1 miliardi sono investiti dalle famiglie in depositi a risparmio, cioè con rimborso a tempo o rimborsabili con preavviso. Insomma, 12,6 miliardi di euro che le famiglie umbre tengono a disposizione come liquidità.
Cifra a cui si aggiungono i quasi 4 miliardi di liquidità delle imprese, di cui oltre 3 miliardi e mezzo nei conti correnti aziendali.
I titoli a custodia
la Banca d’Italia rileva come dopo oltre un quinquennio di sensibile calo, il valore a prezzi di mercato dei titoli
detenuti a custodia presso le banche sia tornato a crescere (1,8%). Dinamica su cui ha inciso il positivo andamento dei corsi delle azioni e dei titoli di Stato.
Le famiglie hanno continuato a ridurre gli investimenti in fondi comuni; si è pressoché arrestata la flessione delle obbligazioni bancarie in atto dal 2013. A giugno le famiglie umbre detenevano in titoli a custodia 7 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi in titoli di Stato, 641 milioni in obbligazioni bancarie (dato ancora in calo, sia pure lievemente), 523 milioni in altre obbligazioni, 551 milioni in azioni. In calo le quote di titoli a custodia semplice e amministrativa (Oicr), che comunque restano consistenti (3,8 miliardi di euro).
Le imprese umbre hanno investito intitoli a custodia circa 7 miliardi e mezzo di euro, di cui 4.150 milioni in quote di Oicr, quasi un miliardo e mezzo in titoli di Stato, 697 milioni in obbligazioni bancarie italiane (a cui si aggiungono 594 milioni in altre obbligazioni) e 591 milioni investiti in azioni.
L’indagine Rbls
Anche l’indagine Rbls fa emergere l’ulteriore aumento della liquidità che le famiglie intendono detenere sotto forma di depositi bancari. In tale contesto è proseguita l’azione di contenimento dei rendimenti offerti dalle banche sui depositi vincolati, anche in conseguenza dell’orientamento della politica monetaria.