Consiglio comunale sulla sanità: il giorno della verità | Decine gli interventi programmati da parte degli invitati
E’ il giorno della verità sul fronte della sanità per Foligno. Parliamo del fatidico appuntamento in cui si riunirà il Consiglio comunale aperto, richiesto dalle minoranze e convocato non senza polemiche.
La riorganizzazione dei servizi in vista del Terzo polo ospedaliero, l’evoluzione del settore e i disservizi che la minoranza sta raccogliendo. Questi tra i punti che saranno trattati nel corso della seduta, convocata per le 15.30 con all’ordine del giorno la seguente intestazione, “Situazione attuale e prospettica dei servizi sanitari pubblici della città di Foligno, ospedalieri e territoriali”.
Molto atteso l’intervento della Regione, con la presidente Donatella Tesei, l’assessore Luca Coletto e i vertici della Usl. Ancora brucia una feroce polemica della minoranza sulla decisione di tagliare i tempi degli interventi, dopo che era stato deciso invece diversamente. Problema che si era verificato anche a Spoleto nell’analogo Consiglio comunale aperto per il Terzo Polo ospedaliero.
Il pomeriggio si è infatti aperto con la protesta simbolica dei consiglieri di minoranza, arrabbiati a causa della decisione sugli interventi. Bocca tappata con un “bavaglio” simbolico.
(Nella foto i consiglieri di minoranza prima dell’inizio del Consiglio odierno)
Alla vigilia del Consiglio hanno fatto di certo rumore i due decessi su cui si intende fare chiarezza. Il primo è quello di un uomo oggetto di incomprensione sulle reali condizioni tra Foligno e Spoleto per mancanza del cardiologo a Spoleto. Il secondo è relativo alle complicazioni sopraggiunte in seguito ad un intervento chirurgico per una donna 70enne.
Il presidio dei sindacati ha risentito del maltempo ma il palazzo Orfini Podestà è stato comunque preso d’assalto dai cittadini. La Sala Fittaioli è attualmente piena, così come la saletta allestita adiacente al consiglio comunale dove verrà proiettato lo streaming del Consiglio. Del resto non si poteva fare diversamente poichè i posti nel consiglio comunale di Foligno sono stati tutti occupati dagli ospiti, tra sindaci e istituzioni invitate.
Assente il consigliere comunale Paolo Galli, c’è un nuovo segretario comunale, Giuseppe Bruno. I lavori saranno organizzati con lo stesso schema adottato a Spoleto e ci sarà una fase introduttiva, in cui interverranno le autorità, e poi si procederà con i sindaci o i loro delegati, le associazioni, i gruppi per poi passare ad una fase conclusiva. Sono 49 gli iscritti a parlare. La chiusura sarà affidata da protocollo alla presidente Tesei e le conclusioni al sindaco Zuccarini.
Gli interventi delle autorità e dei tecnici
Massimo De Fino e Massimo D’Angelo rispettivamente Direttore Generale e Direttore Sanitario della Usl Umbria2 seguendo uno schema di intervento analogo a quello messo in campo nel Consiglio Comunale aperto di Spoleto, illustrano i dati dell’azienda sanitaria locale. Una serie di dati che saranno comunque oggetto di una analisi successiva nel dettaglio. Per il momento però tutto quanto esposto supporta ancora una volta la struttura tecnica che porterà alla realizzazione del progetto del Terzo Polo, ovvero l’ integrazione funzionale degli ospedali di Foligno e Spoleto, e quelli dei territori disagiati e montani della Valnerina per una sanità pubblica che tenga presente il cittadino e i territori e non solo le strutture di prossimità.
Sul tema sono importanti le parole di chi sul campo gestisce direttamente l’Ospedale folignate, il Dott. Mauro Zampolini.
Sostiene Zampolini, “l’ospedale di Foligno funzionerà sempre meglio, quando il territorio funzionerà ancora meglio. La sinergia come principio è decisiva. Elementi fondamentali, anche in relazione al problema delle liste d’attesa. Le liste d’attesa si affrontano con unità del territorio, perché la persona va gestita sul territorio.
La cronicità è in aumento, i territori sono in sofferenza e la risposta viene data per forza in ospedale. Ultimamente è accaduto che abbiamo messo delle barelle nel corridoio e abbiamo occupato la chirurgia, quindi posticipato ulteriori interventi chirurgici rimandabili. Ora se si dovesse andare avanti così non abbiamo sufficienti posti letto per la risposta. Un passo da fare è dunque la telemedicina. Come ospedale di Foligno stiamo facendo diverse sperimentazioni. Faremo un coordinamento sulla medicina digitale e andremo avanti su questo. Un altro modo per essere curati a casa.
Ed infine, pensare al Terzo Polo, non come un ostacolo ma come un’opportunità. Il Polo Foligno – Spoleto sinergico, vedrà Spoleto affrontare le cronicità e la programmazione e a Foligno l’urgenza.“
Quando interviene il Senatore Franco Zaffini si fanno più forti le contestazioni di alcuni intervenuti, spesso non consentendo un discorso continuativo e obbligando il Presidente del Consiglio Comunale ad intervenire per riportare correttezza nello svolgimento in Consiglio. Gli animi accesi e qualunque obiezione possibile perdono forza però nel momento in cui non viene consentito di esporre una tesi o una idea e purtroppo il Senatore è stato costretto più volte a rispondere , con la consueta verve che lo contraddistingue. A tratti è sembrato di assistere più ad un agguato politico che a una normale dialettica su un tema poco negoziabile come la sanità. Di fatto l’argomento del Senatore è lo stesso esposto a Spoleto, ovvero la necessità al limite della sopravvivenza di mettere a terra il progetto del Terzo Polo, una scialuppa di salvataggio senza la quale non ci sarebbero altri ospedali in Umbria che quelli di Perugia e Terni. Il Senatore fa anche un passo in più per Foligno e accenna alla possibilità di posizionare proprio nella città della Quintana la Centrale unica del 118 regionale poichè è ormai cosa fatta l’arrivo dell’elicottero per l’elisoccorso. Ma specifica anche che è una sua proposta. Tuttavia il Senatore è pur sempre il Presidente della Commissione Lavoro e Sanità di Palazzo Madama. Una sua proposta gode di autorevolezza.
Nel suo intervento l’Assessore Luca Coletto, torna a rimarcare la politica regionale, come prevedibile, e parla dell’aumento delle terapie intensive, tornando ancora una volta al problema dei problemi ovvero la pandemia che ha cambiato per sempre il volto della sanità nazionale. Al momento ne abbiamo 127, con estensione fino a 201. Il tema serve a sostenere il concetto della riprogrammazione di quella che è la rete ospedaliera.
Atteso che in Umbria siamo una delle popolazioni più anziane d’Italia, dopo la Liguria, l’assessore ribadisce che la programmazione è perfettibile ma deve seguire quanto disposto dalla Legge nazionale ovvero il DM70 che fa piazza pulita degli ospedali non corrispondenti ai parametri numerici dettati. Ergo il Terzo Polo è l’ultima spiaggia per gli ospedali di Spoleto e Foligno.
Quando interviene la Presidente Donatella Tesei, gli animi si calmano, o per cortesia istituzionale o per interesse specifico. Ma chi conosce la governatrice umbra sa bene che il suo modo di gestire questi incontri è sempre in attacco e mai in difesa.
“Questo è un momento utile per confrontarci, per parlare della sanità della Regione e di un progetto che sta a cuore ad una parte importante dell’Umbria. Quando si parla di sanità, bisogna mettere da parte le polemiche. La politica deve trovare soluzioni nell’interesse generale. Si sa che la riorganizzazione della rete sanitaria è slittata a causa della pandemia. Se sfugge a qualcuno, quando siamo arrivati c’erano i commissari. C’erano strutture molto complicate, che non sono ancora concluse. Siamo stati bravi ad affrontare la pandemia. Io ringrazio il personale sanitario per la grandissima opera che hanno prestato e la riorganizzazione che abbiamo messo a punto. Il lavoro che svolge il personale e alcuni settori specificamente sono eccezionale. C’è un riconoscimento unanime per certi settori a livello regionale.
Ma ora va capito che un Dea di secondo livello non può rimanere se non ha 150mila abitanti. L’unico modo sensato e responsabile è quello di ragionare affinché i due Dea di Foligno e Spoleto, attraverso il Terzo Polo, possano rimanere tali.
Una serie di strutture non reggono se non rispettano le norme. L’unica verità è che dobbiamo funzionalizzarli.
Pnrr sanità– tutte le regioni hanno posto un tema, quello del personale che è rilevantissimo. Abbiamo necessità di aprire la formazione. Dobbiamo operare e formare. Altrimenti nel 2026 noi non avremmo il personale che oggi manca pur avendo le strutture adeguate. Noi abbiamo una anomalia della Regione, a livello di medici e personale abbiamo i numeri più alti, ma li abbiamo diffusi male.
Vi voglio dire che prima mi sono dovuta alzare per rispondere alla chiamata del presidente della Regione Toscana. Mi sta dicendo che stanno minacciando la dimissione in massa i medici dei Pronto Soccorso regionali. Non pensate dunque che i problemi esistano solo da noi. Anzi qui forse siamo davvero in condizioni migliori che da altre parti.
Dunque come potete capire la sanità è un patrimonio di tutti, che dobbiamo continuare a difendere. Non possiamo dimenticare che le lacune che ci portiamo dietro hanno radici antiche.
E’ invece apprezzato l’ intervento del sindaco di Spoleto, Andrea Sisti che con una pragmatica pacatezza ribadisce il concetto di accettazione del Terzo Polo così come fatto anche nel Consiglio comunale aperto di Spoleto. Nel ragionamento del primo cittadino del Festival trova spazio non solo la difficoltà causata dalla pandemia e dunque la rivoluzione che ha sovvertito tutti i programmi sul nosocomio spoletino, ma anche il danno di lunga durata del terremoto, a partire da quello più lontano del 1997 per arrivare a quello del 2016. Il ripensamento sul punto nascite di Spoleto trasferito a Foligno, per Sisti, è stato un vero problema ma la coperta è sempre corta e se i numeri delle nascite non supportano la permanenza del servizio, allora quello che conta è poter mantenere efficiente il sistema generale della sanità, altrimenti quello è il punto su cui tutto potrebbe cadere.
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Repliche e conclusioni
Dopo una lunga parentesi che è quella degli interventi dei sindacati e delle associazioni, che saranno oggetto di un nostro approfondimento successivo, è tempo della replica della presidente Tesei e delle conclusioni del sindaco Zuccarini.
La replica a chiusura di Donatella Tesei
Con un gesto comunicativo eloquente la governatrice afferra la sua agenda personale e sfogliandola esordisce così, “E’ stata una lunga giornata, io ho preso ovviamente molti appunti cercando di avere degli spunti dai vari interventi e sicuramente non ne ho annotati una parte che erano molto più di contorno…”.
Un bel taglio alle polemiche politiche strumentali e di contorno. E poi il contrattacco su alcuni fatti specifici, “Ho sentito parlare della mancanza di spazi di proprietà e degli affitti molto cari che la Asl deve pagare per alcuni uffici, o della mancanza dell’Ospedale di Comunità nel progetto di riforma. Con lo spirito di ascoltare e di essere ascoltata vi dico, voi lo sapete che fine ha fatto l’ex Ospedale di Foligno ? E’ stato venduto ad un privato e in più ora la Asl è in affitto in una parte dell’immobile venduto. Quando si parla di problemi strutturali vi ricordo che in questa regione abbiamo lottato contro la pandemia a mani nude, avevamo poco più di 60 posti letti di terapia intensiva e abbiamo alla fine invece garantito di potersi curare per quel problema. I ragionamenti vanno fatti tutti! Non esiste più il patrimonio delle Asl, gli immobili sono stati venduti ed il nuovo ospedale di Foligno ha anche meno posti letto disponibili del totale precedente alla sua realizzazione.
Comprendo tutti e comprendo le difficoltà legate all’evasione delle liste di attesa e alla carenza di personale. Ma dobbiamo tutti responsabilmente lavorare tenendo presente che in passato sono stati fatti dei tagli terribili alla sanità e che poi le cose sono cambiate, inflazione, caro energia, pandemia, etc. Dobbiamo ricominciare dalla rifunzionalizzazione delle strutture ospedaliere presenti, e aprire i concorsi per i primari ed il personale. Ma vi dico anche una cosa, cerchiamo tutti di lavorare tenendo presente quello che è accaduto in passato delle cose che c’erano e ora non ci sono più, responsabilmente perchè sono i fatti che lo accertano.“
Le conclusioni del sindaco Stefano Zuccarini, non vanno molto oltre il senso di quanto affermato anche a Spoleto. E tirando le fila di un generale consenso per la realizzazione del Terzo Polo ospedaliero che sembra sempre più la famosa minestra da mangiare invece di saltare la finestra, il primo cittadino riconferma la volontà di unione fattiva tra i due ospedali di Spoleto e Foligno. Con la raccomandazione ai due Massimi, De fino e D’Angelo di vigilare sulla questione spinosa del personale mancante e delle equipe chirurgiche itineranti tra i due siti ospedalieri.
E infine aggiunge Zuccarini, “Sono convinto che se domani chiudessimo l’Ospedale di Foligno, andrebbe in crisi tutto il sistema sanitario regionale, la famosa rete che abbiamo detto di portare avanti. Se c’è qualcosa da fare con urgenza è esattamente quella di accelerare i tempi della famosa messa a terra del progetto, perchè proprio in questa fase di attesa si creano i problemi che abbiamo visto nei nostri ospedali”.
Il Consiglio comunale aperto si chiude dunque con una via tracciata sui cui tempi di realizzazione va ora vigilato con attenzione.
(Articolo in aggiornamento)