Forse c'è una soluzione per la sede temporanea delle scuole Sordini e Dante Alighieri: "Siamo all'85% della trattativa"
Cinque ore e 56 minuti, ritardi e interruzioni inclusi: questo è quanto è durato l’ultimo consiglio comunale di Spoleto, anche questo terminato a tarda serata, che ben poco, se non nulla ha portato e chiarito sulle grandi questioni che attanagliano la città, a cominciare da una soluzione per le scuole e l’ASe.
A parte la “presa d’atto” della presentazione del Documento unico programmatico 2024-2026, documento ancora carente di alcune relazioni, il parlamento cittadino è uscito dall’aula con il solito sacco di aria fritta. Tra cose dette e non dette, accuse reciproche, interrogazioni a cui si risponde facendo voli pindarici per non dire nulla.
Così dopo il preludio del sindaco sul caso Israele, per il quale annuncia una prossima riflessione in aula (giusto, per carità, magari confronti simili anche per le questioni cittadine), e l’attacco alla Provincia per aver bocciato la ripresa del Corso per Geometri, il consiglio è stato chiamato a discutere delle due interpellanze presentate dai consiglieri Dottarelli e Profili (Alleanza civica) sulla questione dell’ASe e della kafkiana situazione in cui si trovano studenti, docenti e famiglie delle scuole Pianciani, Sordini e Alighieri.
Sulla prima, dove il gruppo consiliare denunciava la mancata partenza del concorso pubblico assicurato dal sindaco alle organizzazioni sindacali per il 30 ottobre scorso, il primo cittadino, dopo aver ricordato i suoi alti meriti di manager aziendale, se l’è cavata sostanzialmente dicendo che il rilancio dell’azienda richiede i giusti tempi e progetti condivisi. Discorso che non farebbe una piega se non fosse stato proprio lui ad assicurare alle OOSS del concorso entro ottobre e il piano industriale entro dicembre (sigh). Cgil, Cisl e Uil sono sul piede di guerra, anche se la Cgil frena per il momento gli alleati dall’uscire allo scoperto.
E si arriva, ormai dopo cena inoltrata, alla relazione letta dalla consigliera Dottarelli sulle scuole. Anche qui il sindaco risponde alla propria maniera, con date e procedure non proprio chiare, a cominciare dalla acquisizione o meno dei moduli abitativi. Mentre i banchi di Pd, M5S, Civix, a vedere la foto postata su Facebook dal capogruppo Grifoni, preferiscono allontanarsi quasi tutti dall’aula.
Che siano gli effetti della vespa velutina? Fin qui comunque la cronaca di giovedì scorso.
Scuole, forse una soluzione
E’ invece di stamani, sabato 11, la notizia che Tuttoggi può anticipare e che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere la soluzione alla sistemazione delle 11 classi delle scuole Sordini e Alighieri.
Come già scritto su queste colonne, il Comune aveva avviato a inizio settimana una trattativa con una società per prendere in locazione due piani di un palazzo di Via Filosofi, superficie di circa 1400 metri quadrati sufficiente per gli alunni e uffici scolastici. Locali ovviamente da adeguare alle esigenze, dai tramezzi per creare le aule al potenziamento dei servizi igienici, etc.
“Siamo all’85% della trattativa” dice a Tuttoggi uno dei soci della azienda “ieri l’altro i tecnici comunali hanno fatto il sopralluogo e noi avanzato la nostra proposta che ci dicono di interesse. La durata della locazione sarebbe per 30 mesi”. La struttura dispone anche di una piccola area per la manovra di mezzi, anche se si trova a ridosso di una strada fortemente trafficata che non agevolerà gli automobilisti della mattina.
Impossibile al momento quantificare i costi dell’operazione. Ammesso che si vada in porto, sul tavolo restano tutte le altre problematiche relative all’avvio dei lavori di altre scuole per le quali, come più volte chiesto dal parlamento cittadino, è necessario programmare e trovare in tempo le soluzioni.
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