Consiglio dei ministri: Province accorpate dal 2014 e taglio delle giunte da gennaio 2013. Patroni Griffi, un processo "irreversibile" - Tuttoggi.info

Consiglio dei ministri: Province accorpate dal 2014 e taglio delle giunte da gennaio 2013. Patroni Griffi, un processo “irreversibile”

Redazione

Consiglio dei ministri: Province accorpate dal 2014 e taglio delle giunte da gennaio 2013. Patroni Griffi, un processo “irreversibile”

Mer, 31/10/2012 - 16:41

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Sara Minciaroni

“Un processo irreversibile” così il ministro della funzione pubblica Patroni Griffi ha definito il decreto sul riordino delle Province appena approvato dal Consiglio dei Ministri.

Il decreto – Niente commissariamento, al contarrio di quanto era emerso nei giorni scorsi, ma l'azzeramento delle giunte con il presidente in carica che potrà avvalersi di un massimo di tre consiglieri, per traghettare l'Ente fino al novembre del 2013 quando i sindaci procederanno alle nomine. Niente commissari, gli organismi attualmente in funzione “non saranno commissariati” ma saranno previsti “una serie di adempimenti da parte degli attuali organi elettivi”. Saranno poi i sindaci a scegliere chi dovrà guidare il nuovo Ente accorpato, stabilendo di fatto la soppressione della provincia di Terni, senza tener conto dei ricorsi e della proroga chiesta dal consiglio regionale.

L'Upi chiede un confronto – Il sentimento prevalente è quello del massimo sconcerto, i presidenti Polli e Guasticchi dovranno procedere con l'accorpamento avvalendosi solo della collaborazione di tre consiglieri nominati tra gli eletti, la prima reazione è quella di castiglioni dall'Upi: “E' sbagliato cancellare le giunte dal gennaio 2013, perchè il vero processo di riordino inizia proprio adesso e non si può immaginare che un presidente, da solo, possa gestire tutti gli adempimenti che il decreto stesso gli impone di portare a termine, tra l'altro con scadenze strettissime. Adesso – conclude Castiglione – ci aspettiamo che i ministri Patroni Griffi e Cancellieri si facciano carico, come ci avevano assicurato, di promuovere un incontro tra l'Upi, il presidente del Consiglio Monti e il ministro dell'Economia Grilli, per intervenire immediatamente ad alleggerire i tagli sulle province, altrimenti questo riordino rischierà di produrre forti elementi di crisi sui territori”.

Guasticchi confida nel parlamento e nei ricorsi – “La solita politica dei “pannicelli caldi”. Un decreto legge, quello sul riordino delle province che presenta in questa prima fase evidenti lacune procedurali ed incide su organi istituzionali interrompendone anzitempo la regolare durata amministrativa sancita dalla Costituzione e suffragata democraticamente dai cittadini. Mi auguro che il Parlamento e la Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi anche sul sistema di elezione delle province possano ristabilire un equilibrio democratico che altrimenti verrebbe a mancare”. E’ quanto dichiarato dal Presidente della Provincia di Perugia e dell’Upi dell’Umbria, Marco Vinicio Guasticchi, in riferimento al decreto legge approvato oggi dal consiglio dei ministri sul riordino delle Province. “Mi auguro a questo punto che tutti i parlamentari umbri si adoperino in sede di conversione in legge per definire quelle modifiche necessarie a ristabilire equità e rispetto degli equilibri istituzionali democratici”.

Il destino dei dipendenti – “Ancora si continua a parlare dei costi delle province e non dei 7 miliardi degli enti di secondo livello, sui quali invece si sorvola”. “Sulle province – ha sostenuto Guasticchi – si va giù con l’accetta e non si pensa al destino dipendenti, non ci si preoccupa delle ripercussioni sulla vita dei cittadini in termini di servizi primari e di trovare situazioni alternative. Chi andrà a gestire le funzioni delle province?”. “Il decreto inoltre per quello che riguarda l’Umbria non tiene conto minimante della proposta elaborata dal Cal, approvata dal Consiglio Regionale, e propone uno schema istituzionale con una provincia unica già bocciato in altre regioni e non rispettoso della storia e delle vocazioni economico-sociali dei nostri territori”. “Per quanto ci riguarda, come Provincia di Perugia – ha concluso Guasticchi – a seguito della richiesta da parte della Rsu attiveremo un confronto sul processo di riforma istituzionale con le rappresentanze sindacali e con i dipendenti dell’Ente.” “Il tavolo verrà convocato la prossima settimana appena avremo la possibilità di discutere su elementi certi”. “Io sarò al loro fianco in questa delicata fase della storia dell’istituzione cui apparteniamo e della quale convintamente sosteniamo il ruolo e la dignità”.

Al taglio anche prefetture e questure – Il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri prevede che il numero delle Province delle Regioni a statuto ordinario passi da 86 a 51, comprendendo anche le 10 città metropolitane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria). ''Il riordino delle Province – hanno spiegato a Palazzo Chigi i ministri Patroni Griffi e Cancellieri – è il primo tassello di una riforma più ampia nel cui ambito verranno riorganizzati gli uffici territoriali di governo (tra cui prefetture, questure e motorizzazione civile)''. Solo al termine della fase di riordino, ha sottolineato Patroni Griffi, ''potremo calcolare nello specifico i risparmi effettivi che l'intera riforma produrrà”.

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