Ad un solo mese dall’insediamento del Consiglio comunale siamo costretti a richiedere al Sindaco e alla sua maggioranza un maggiore rispetto dei ruoli istituzionali in seno alla massima assise cittadina
Questa la richiesta dei consiglieri di Tiferno Insieme, Nicola Morini e Cristian Braganti, dopo appena tre sedute della massima assise cittadina. I due membri dell’opposizione, in primis, contestano il mancato accordo con la minoranza per la scelta Presidente del Consiglio, “che aveva già tradito l’intenzione di voler procedere ad una mera occupazione di posti di comando”. “Per logica conseguenza – aggiungono – gli ultimi Consigli comunali si sono svolti in un clima indecoroso e poco rispettoso delle stesse norme che ne regolano la conduzione”.
Secondo Morini e Braganti, in particolare, il sindaco, avrebbe confuso la seduta del Consiglio comunale “per una sorta di personale conferenza stampa, fino a spingersi a definire letteralmente il dibattito consiliare una ‘palestra di velleità inutili’ durante l’assise dello scorso 22 luglio“. “La gravità di quanto detto – aggiungono i rappresentanti di Tiferno Insieme – si accompagna a comportamenti ed espressioni che troppo spesso riguardano valutazioni personali sui consiglieri che a microfoni spenti scadono anche nell’offesa”.
Crediamo che il diritto a governare di chi ha vinto debba accompagnarsi al dovere del rispetto del ruolo delle opposizioni ed in particolare che l’elezione diretta del Sindaco non legittimi atteggiamenti illiberali
Morini e Braganti, inoltre, ricordano che, in base all’art. 13 del Regolamento del Consiglio Comunale, sarebbe ampliamente scaduto il termine di 30 giorni, previsti dallo Statuto, entro i quali il Sindaco doveva provvedere “a garantire l’autonomia funzionale ed organizzativa del Consiglio”, elencando servizi di supporto, attrezzature e risorse finanziarie messi a disposizione di Presidente e Gruppi Consiliari, con l’apposita struttura operativa per garantire il loro funzionamento. “Nonostante la nostra richiesta scritta all’attento rispetto di quanto sopra (inviata al Presidente del Consiglio in data 13 luglio 2016) – concludono Morini e Braganti – poco ancora è dato sapere circa i mezzi di cui disporranno i consiglieri per svolgere appieno il proprio mandato”.